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Time Magazine: genitori e ragazzi a confronto col poker

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Una delle istituzioni del giornalismo più considerate in America, la rivista "Time", ha pubblicato recentemente un articolo sui giovani giocatori di poker negli Stati Uniti. Oltre Atlantico, i World Series of Poker 2006 sono stati seguiti, sulla catena americana ESPN, da più di un milione di telespettatori.

Il gioco è diventato dunque un'attività molto praticata dai giovani, soprattutto dai ragazzi, al punto che alcuni genitori organizzano partite di poker per i bambini. Anche i licei ci si mettono, dato che il poker non è vietato dallo Stato. Per impedire agli allievi di partecipare a feste dove l'alcool scorre a fiotti, li muniscono di fiches, e organizzano uscite notturne nei casinò.

Perché incoraggiare i giovani ai giochi d'azzardo? Si chiede il "Time".

In un articolo del 2 ottobre 2006, intitolato "Genitori per il poker", il giornalista Nathan Thornburg mostra il successo crescente del poker presso i giovani americani, e racconta la storia di una coppia della banlieue di Los Angeles che ha incoraggiato il figlio Ryan, di 16 anni, a giocare a poker con vero denaro con i suoi amici. La loro logica: al di là del semplice fatto di giocare a poker, il gioco gli insegna diverse cose della vita, come la gestione dei rischi e l'anticipazione dei movimenti degli avversari al tavolo.

Secondo la rivista, il figlio giocando apprende nozioni importanti come la matematica, la logica e sviluppa le capacità d'osservazione. Inoltre, i genitori sono rassicurati dal sapere dove si trova e dal basso ammontare delle spese di poker (partite da cinque dollari) rispetto ad altre attività.

L'approccio di questi genitori è consolidato da un libro scritto nel 1944, "Theory of Games and Economic Behavior" (Teoria del gioco e del comportamento economico) di John von Neumann e Oskar Morgenstern." Nell'intervento si cita anche un articolo tratto dalla rivista giuridica "Law Review" che avvicina il poker ad altri giochi nella storia come le tenzoni, che davano ai giovani il gusto "del combattimento". L'islam, religione che proibisce i giochi d'azzardo, aveva fatto, secondo l'autore, un'eccezione per le scommesse sulle corse di cavalli, poiché inducevano i giovani a diventare dei buoni cavalieri e combattenti. Quest'ultimo articolo è stato scritto da Thomas Cooley, un avvocato difensore dei casinò on line e live.

L'articolo presenta i volti positivi e negativi della questione riguardante il poker. Thornburg ricorda il caso di uno studente dell'università di Lehigh, a nord di Filadelfia, condannato recentemente per la rapina di una banca tentata per poter pagare i debiti contratti ai giochi online. L'articolo cita anche studi di vari importanti organismi. La recente convention del "national Council of Problem Gaming" (Consiglio nazionale sui problemi legati ai giochi d'azzardo) si è focalizzata a lungo sulle problematiche dei giovani connesse ai giochi d'azzardo. Jeffrey Deverensky, co-direttore della "Youth Gambling Research Clinic" presso l'università canadese McGill (Québec, Montréal), è intervenuto nel corso di questa convention presentando molti problemi derivanti dal poker, come la pubblicità sul gioco, onnipresente su alcuni canali americani rivolti ad un pubblico giovane.

Deverensky non arriva tuttavia a voler bandire il poker. Propone piuttosto dei metodi educativi più solidi per gli adolescenti. Questi metodi proporranno la pratica del gioco più sul lungo termine, piuttosto che un divieto totale dell'attività. L'articolo presenta anche il programma d'aiuto concernente i problemi sorti dal gioco che lo Stato del New Jersey ha sviluppato in particolare per gli studenti (altri stati in America hanno fatto la stessa cosa). Resta il fatto che problemi legati alla gravidanza di giovani donne, al consumo di droghe e d'alcool costituiscono una priorità molto più importante per gli Stati Uniti.

Bisogna ringraziare Thornburg e Time Magazine per avere trattato un argomento così delicato. L'articolo permette al lettore di farsi un'opinione sul dilemma dei giovani giocatori di poker, e rassicurare i genitori con utili informazioni.

Per leggere l'articolo intero, potete collegarvi al sito della rivista: www.time.com

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