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Succede Tutto in Asia!

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Quando l'Unlawful Internet Gambling Enforcement Act (UIGEA) ha investito il mondo del poker, molti hanno speculato sul fatto che il grande ed inesplorato mercato asiatico sarebbe diventato il paradiso degli operatori di casinò online. Quella predizione sta cominciando a dare i primi frutti, in particolare dopo il weekend appena concluso, che ha dimostrato quanto sia grande il potenziale del mercato asiatico.

Innanzitutto, il primo torneo di poker disputatosi nella Repubblica Popolare Cinese è stato un grande successo. L'Asian Pacific Poker Tour Macau si è concluso domenica con il main event che ha visto 352 iscritti per un freeze out da $2'500. La qualità del tavolo finale da sola è stata testimonianza del potenziale del poker in Cina. Joe Hachem, Bertrand Grospellier e Liz Lieu erano seduti al fianco del vincitore Dinh Le che si è aggiudicato un primo premio da $222'640.

Ieri, inoltre, si è giocato uno speciale evento high rollers da $15'000 sempre a Macau al quale hanno partecipato alcuni dei più grandi nomi del poker internazionale. John, Juanda, Isabelle Mercier, Barry Greenstein, Scotty Nguyen, Kirk Morrison, Lee Nelson e Jeff Lisandro erano tutti presenti per contendersi un primo premio da $368'640.

A questo va aggiunta la notizia della scorsa settimana che la Playtech, proprietaria dell'Ipoker network, si sta espandendo sul mercato asiatico con la firma di un accordo triennale per offrire il poker ed altri giochi player-to-player in tutta l'Asia. Tra questi i più popolari giochi della regione del sol levante quali Do-Di-Zhu ed il poker a 13 carte. Il direttore esecutivo della Playtech Mor Weizer ha detto alla Reuters di attendersi proventi da questo progetto per $4-5 milioni nel 2008. Numerose nazioni asiatiche permettono già forme di gioco d'azzardo online e tra queste le più attive sono Filippine, Cambogia, Korea, Singapore, Giappone e Vietnam. Ora, dopo l'APPT di Macau, ci si aspetta che anche la Cina segua questa strada.

NETeller ha ugualmente visto il potenziale del mercato asiatico dopo aver accusato pesanti perdite dovute al ritiro dagli USA. Da allora, infatti, la società ha notevolmente espanso il volume di operazioni nella regione dell'Asia Pacifica. Il World Poker Store, che gestisce le Bar Poker Leagues, ha ugualmente espresso il proprio interesse per quella regione in così rapida espansione.

Nessuno sa con certezza quale sarà il futuro sia per il gambling in America sia per quello asiatico. Una cosa però è certa, per l'industria del gambling nel complesso, tutto ciò dimostra che vi è certamente vita anche dopo l'Unlawful Internet Gambling Enforcement Act

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