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Profilo Giocatore: Chris "Jesus" Ferguson

Profilo Giocatore: Chris "Jesus" Ferguson 0001

Chris "Jesus" Ferguson è davvero un personaggio di notevole fascino.

Sotto il suo cappello nero, dietro occhiali da sole, capelli lunghi e un abbigliamento da cowboy dark metropolitano, si nasconde un uomo disponibile, che concede autografi e posa con i suoi numerosi fans.

Chris Ferguson è uno dei professionisti che ha ottenuto maggior guadagni con il poker e non solo. Lui stesso afferma di aver vinto ingenti somme di denaro, scommettendo contro la sua squadra del cuore i "Los Angeles Lakers". La sua passione per il poker, nasce come sfida a dieci anni, quando perse i suoi primi 35 cent in una mano di 5 draw, ovvero il poker classico americano che si gioca con 52 carte. Dopo quella sua prima "sessione" promise a se stesso di non commettere più errori al tavolo da poker e si può confermare che ha tenuto fede all'impegno con fermezza. Molto prima di diventare una star del poker, Chris Ferguson è stato un giovane fanatico di computer e ossessionato dalla tecnologia. Ha frequentato la UCLA nel sud della California, conseguendo un dottorato di ricerca in informatica e dilettandosi nello swing. Ha trascorso così tanto tempo passeggiando per il campus, che il suo soprannome era Gesù Christopher Walker.

Nel 1989 Chris venne a conoscenza di una rete informatica, rivolta al gioco del poker, la IRC Poker Network, dove centinaia di giocatori, provenienti da tutto il mondo, discutevano e scambiavano opinioni sulle strategie, giocando Hold'em e Omaha sulla nascente Internet. Cinque anni dopo, Ferguson decise di mettere in pratica tutto ciò che aveva imparato sulle strategie di gioco, e cosi iniziò a aderire ai tornei con buy-in bassi nelle card room di Los Angeles cercando prima di costruirsi un bank-roll adeguato per poi tentare l'avventura alle WSOP. Chris si è sempre distinto per la sua disciplina, infatti fin dai suoi primi passi nel mondo del poker ha sempre avuto chiaro il concetto di bank-roll mamagement, sapendo che per ottenere buoni risultati in questo sport è molto importante procedere per tappe.

Nel 1996 vinse il suo primo satellite per le WSOP, accedendo cosi al Main Event e nei tre anni successivi sancì questa vittoria, finendo dodici volte ITM (In the money) e partecipando a ben sette tavoli finali, non qualificandosi mai prima del quarto posto. Il 2000 è l'anno di svolta per Chris, riesce a colpire nel centro portandosi a casa la vittoria nel Championship Event, diventando finalmente campione del mondo. All'heads-up finale riesce ad aver la meglio su TJ Cloutier vincendo la bellezza di 1.5 milioni di dollari. L'anno fortunato gli riserva anche un secondo braccialetto nel Seven Card Stud. La sua collezione di braccialetti verrà arricchita nel 2001 grazie alla vincita dell'evento Omaha Hi/Low e nel 2003 da altre due vittorie:la trentaquattresima Annual World Series of Poker Limit Hold'em & 7 Card Stud e trentaquattresima Annual World Series of Poker 3 Limit Omaha Hi/Lo.

Ferguson mantiene fede alla sua specializzazione nei tornei, disputando dai settanta agli ottanta tournament all'anno. E' un giocatore di poker estremamente versatile, non ama definire il suo profilo di gioco. Ai giornalisti che gli domandano del suo stile, lui risponde che ci sono delle caratteristiche del gioco del poker vincente, da cui non si può prescindere. Essere dei grandi osservatori, sapersi adattare al gioco degli altri e saper costringere l'avversario a prendere decisioni difficili per indurlo all'errore ovvero, detto con le parole di Slansky, dare avvio alla battaglia degli sbagli.

Il segreto è nelle mani dell'avversario, egli giocando ti dà informazioni preziose su come pensa il poker, e su come sarà in grado di svolgere le mani future. Se c'è un giocatore esperto al tavolo, racconta Chris in un'intervista, bisogna guardare come svolge le mani. Osservare attentamente come spinge i giocatori più deboli al di fuori delle loro zone di sicurezza, solo capendo chi hai di fronte, potrai giocare un poker vincente.

Suo malgrado, possiamo affermare che appartiene alla scuola dei giocatori "matematici", il suo stile di gioco parte da un calcolo statistico e matematico per poi sfociare nel talento puro.

Di fatti, nel 2002 Chris Ferguson, mette a frutto il suo dottorato in informatica, sviluppando in team una nuova piattaforma per le Poker Room e divenendo anche testimonial di Full Tilt Poker. Giocando in questa sala ha dimostrato che con la giusta dose di responsabilità e disciplina, è possibile partire da 0$ e arrivare a 10.000$. La sfida di Ferguson è durata 16 mesi. Con un solo account su Full Tilt Poker, ha giocato nei freerolls fino a quando non è riuscito ad ottenere un BR che gli permettesse di iniziare a giocare tornei con buy-in bassi. Da qui, Ferguson si è costruito il suo bankroll attenendosi rigidamente alle seguenti regole:

• Non ha mai partecipato ad una sessione cash o ad un sit-n-go con più del 5% del suo bankroll totale (fatta eccezione per i limiti più bassi: infatti gli era consentito giocare a qualsiasi torneo con buy-in di $2.50 o meno).

• Non ha mai partecipato ad un torneo multi-tavolo per più del 2% del suo bankroll totale, poteva quindi permettersi di partecipare a qualsiasi torneo multi-tavolo dal costo di $1.

• In ogni momento in cui, durante una sessione cash No-Limit o Pot-Limit, i soldi nel tavolo rappresentavano più del 10% del suo bankroll totale, doveva abbandonare il gioco una volta che i bui lo raggiungevano.

Penso che molti giocatori farebbero bene ad applicare queste regole, ha scritto Ferguson in uno dei suoi consigli nella sezione FTP pro. Mantenendo questo approccio al bankroll management si ottiene un gran beneficio, quello che ti assicura che giocherai solo partite che potrai permetterti. Puoi continuare ad affinare il tuo gioco ad un limite più basso fino a quando il tuo bankroll ti permette di salire al livello successivo. Queste regole prevengono dal venire completamente decimati in caso di una brutta serie di carte.

Partire non è stato facile. Ci sono voluti sette mesi perché il suo bankroll si stabilizzasse intorno ai $6.50. In seguito, il 26 novembre 2006, Ferguson ha fatto un bel passo avanti, trasformano un torneo con buy-in di $1 in un premio da $104 finendo secondo in un torneo di 683 persone. Nonostante questa grande impennata del bankroll, ci sono voluti altri nove mesi per raggiungere il traguardo dei $10,000 dollari.

Il suo bankroll si è librato intorno ai $1,000 per un lungo periodo e in seguito, dopo le World Series of Poker, lo ha spinto in avanti fino a passare i $10,000 il 14 agosto. Ferguson, con questa sfida, ha voluto dimostrare ai giocatori che è possibile per chiunque con un buon bankroll management trasformare un piccolo stake in uno stake di tutto rispetto. Ha detto che ha incontrato molti giocatori nei low-limit games che gli hanno raccontato storie di trasformazioni di $5 in $500 o $100 in $1,000. Generalmente, queste storie finiscono con la persona che mi dice che alla fine ha perso tutto. Non c'è da stupirsi, ha scritto Ferguson. Questa gente ha cercato di costruirsi un bankroll attraverso il gambling, giocando d'azzardo e tentando la fortuna. Giocano al di là delle possibilità del proprio bankroll e, nel caso vincano, passano ad un limite più alto rischiando tutto un'altra volta. Inevitabilmente, perderanno qualche grossa mano finendo col perdere tutto.

Questa resistenza al rischio, Chris la manifesta anche nell'esigenza di un maggior riconoscimento della sportività del poker a discapito della diffusa percezione negativa. Da un giocatore come lui, che ha scelto come personaggi preferiti Gandhi e Martin Luther King, non ci si poteva che aspettare un approccio critico verso chi, per interesse personale, vuole alimentare le forme abusive del gioco a discapito dei giocatori deboli e dello stesso sport del poker.

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