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Dalla cattedra al tavolo da poker: intervista a Maurizio Musso "il professore"

Dalla cattedra al tavolo da poker: intervista a Maurizio Musso "il professore" 0001

L'abbiamo visto concludere in bellezza un eccellente tavolo finale della terza tappa del campionato italiano pro KS. Non si è piegato alla stanchezza e con determinazione si è portato a casa la vittoria. Stiamo parlando del torinese Maurizio Musso.

Una domanda d'obbligo per chi non ti conosce: chi è Maurizio Musso e come ti sei avvicinato al gioco del poker?

Ho 39 anni e vivo a Torino. Gioco a poker da quando ero bambino ed il Texas Hold'em l'ho imparato 2 anni fa grazie ad un amico.

Sappiamo che insegni Matematica, come ti ha aiutato questo studio nel formare il tuo gioco?

La matematica e' sempre stata una mia passione infatti, dopo il diploma scientifico, ho scelto la facoltà di Economia e Commercio. Da 15 anni al mattino insegno matematica, in una scuola superiore privata.

Parlando di te con l'editore Boogaloo, la casa editrice specializzata in libri di strategia per il poker, ci ha confidato che sei stato un suo primissimo cliente per i libri di poker, anche se sei professore, ti piace studiare (così dovrebbe essere)?

Sono molto grato alla Boogaloo per aver tradotto molti libri sul poker. Personalmente ne ho acquistati una decina e nell'arco del 2007 li ho studiati approfonditamente per poi finalmente iniziare a raccogliere i frutti del mio impegno. I miglioramenti, gli ho visti quest'anno dove ho giocato 3 tavoli finali in tornei nazionali tra cui un terzo, un quinto ed un primo posto , per un totale di oltre 60000 euro vinti

Un brillante tavolo finale come conclusione della terza tappa del campionato italiano pro KS a San Remo, cosa ti ha condotto positivamente in questo torneo e se ti aspettavi un risultato così importante?

L'ultimo risultato conseguito e' stato senza dubbio il piu' emozionante e prestigioso: ho vinto la 3^ tappa del campionato Pro a San Remo, torneo che si sviluppa in 3 giornate, quindi a struttura lenta e maggiormente tecnica. Anche on line ho avuto qualche soddisfazione e forse la piu' importante e' stata quella di aver vinto su Everest Poker il pacchetto per le WSOP 2008 a LasVegas. Certamente, questo viaggio mi ha permesso di misurarmi con la realta' americana e quindi di accumulare ulteriore esperienza nel gioco.

Ti definiresti un giocatore tight-aggressive o loose, o in altro modo?

Non ho uno stile definito e sempre uguale, cerco di adattarmi al tavolo ed al tipo di modalita' che affronto ( cash, torneo o sit in go…) anche se in linea generale mi sento piu' a mio agio con un approccio tight piuttosto che loose.

Se ti capita una situazione-caso di draw, ti soffermi a calcolare le odds, scegli il sesto senso, va più a naso o preferisci tentare la fortuna?

Non tento mai la fortuna ma cerco sempre di calcolare nella maniera piu' esatta possibile: odds e pot odds, equity e fold equity per fare la giocata matematicamente piu'corretta.

Hai delle coppie grosse, tenti di raddoppiare rischiando di mettere a repentaglio il tuo torneo o preferisci non spingerle troppo? (AA KK QQ)

Soprattutto nei primi livelli di un torneo importante a struttura lenta non mi piace alzare il piatto e rischiare troppo. Nemmeno con le mani premium (AAKKQQ) in quanto gli stack sono molto grandi rispetto ai bui e conviene giocare piano tenendo i piatti bassi e controllati. Diverso e' il discorso quando i bui aumentano, quindi le coppie premium possono essere spinte fino in fondo.

Il poker è anche un gioco di studio dell'altro, tu riesci ad interpretare l'avversario tramite i suoi gesti: da come mette le chips, da come tocca le carte, dallo sguardo o altri atteggiamenti?

L'aspetto psicologico nel poker e' molto importante cosi' come sono fondamentali i tells che riusciamo a cogliere nei nostri avversari ( famoso e' il libro di Mike Caro sull'argomento..).

Personalmente però non mi piace farmi guidare nelle decisioni importanti del gioco solamente dall'aspetto psicologico ed emozionale, preferisco che siano anche i numeri a delineare le mie mosse.

Concludendo, cosa sogni per la tua cariera di giocatore? Rinunceresti alla tua professione per giocare in giro per il mondo?

Per giocare in giro per il mondo tutti i tornei più importanti bisogna avere uno sponsor. Le spese tra iscrizioni ,vitto e alloggio sono spesso proibitive. Non nascondo che questo e' il sogno di ogni giocatore e mi auguro che continuando ad ottenere risultati importanti, qualcuno si possa accorgere anche del sottoscritto…in fondo sognare non costa nulla!

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