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PartyGaming Rilascia Comunicato in Merito all'Annuncio di Accordo tra Dikshit e il DoJ Americano

PartyGaming Rilascia Comunicato in Merito all'Annuncio di Accordo tra Dikshit e il DoJ Americano 0001

La notizia pubblicata lunedì scorso dal Financial Times ha indotto la PartyGaming ad emettere un comunicato ufficiale per chiarire lo stato dei negoziati con in Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d'America. Stando a quanto riportato dal Times, la PartyGaming avrebbe dovuto emettere un comunicato per la Borsa di Londra dato che la decisione del co-fondatore della società Anurag Dikshit (che detiene il 27% delle azioni) avrebbe potuto avere profonde conseguenze sul valore delle azioni stesse.

Ciò nonostante, in un comunicato emesso dal direttore delle relazioni con gli investitori Peter Reynolds e dal direttore per le comunicazioni John Shepherd, la PartyGaming ha ribadito che i propri negoziati con il dipartimento americano di giustizia sono tutt'ora in corso e costituiscono un caso completamente indipendente da qualsiasi relazione tra USA e Dikshit - che, tra l'altro, è ora ritenuto uno degli uomini più ricchi d'India. Stando a quanto riporta il comunicato ufficiale della PartyGaming: "Le discussioni della società con il Dipartimento di Giustizia hanno compiuto buoni progressi e si stanno negoziando ora i termini finali per il possibile accordo. Anche se questo processo è in una fase avanzata, i termini di un possibile accordo non sono stati ancora ufficializzati e pertanto non si può garantire il raggiungimento dell'accordo stesso."

Nel comunicato si ribadisce anche che le trattative con il dipartimento di giustizia sono state avviate come promesso lo scorso anno e qualsiasi accordo verrà raggiunto sarà "significativamente inferiore" ai $300 milioni che Dikshit si è detto disposto a pagare come conseguenza della sua ammissione di colpevolezza. "Inoltre," conclude il comunicato della PartyGaming, "la nostra società ritiene che qualsiasi accordo si raggiunga, difficilmente includerà l'imputazione di crimini alla compagnia stessa o ai suoi dirigenti."

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