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Leggende del Poker: Jennifer Harman

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Jennifer Harman, una delle migliori giocatrici di poker di tutti i tempi, è nata a Reno, America, il 29 novembre 1964. Ha trascorso la giovinezza a Reno, la città nota come "la più grande cittadina del mondo". Crescendo a qui ha immediatamente sviluppato un forte legame con il gioco d'azzardo e altri giochi dato che proprio Reno è la seconda capitale del gioco in America dopo Las Vegas.

La famiglia Harman ha vissuto in un quartiere borghese ed i padre ha dovuto lavorare sodo per provvedere alla famiglia. All'età di otto anni Jennifer è venuta per la prima volta a contatto con il poker: sua madre le ha insegnato i rudimenti e la Harman si è istantaneamente innamorata di questo gioco. La famiglia Harman era sempre pronta a ritrovarsi attorno al tavolo per dedicarsi a qualche gioco. Quelli classici da tavolo erano all'ordine del giorno e Jennifer ha presto sviluppato uno spiccato spirito di competitività.

Jennifer è entrata in contatto con il poker in così tenera età perché il padre era solito organizzare partite casalinghe. Lei ha iniziato assistendo a queste partite iniziando da sola a capire le basi del gioco. Come detto, la madre completò l'insegnamento e presto Jennifer fu in grado di passare dalla teoria alla pratica giocando con i cugini.

Quando Jennifer era orami nell'adolescenza, le partite del padre non si giocavano più in casa a causa di una malattia che aveva colpito la madre e che richiedeva grandi attenzioni. In quel periodo Jennifer ha iniziato a giocare più frequentemente trascorrendo però anche molto tempo accanto alla madre che fu presto trasferita in ospedale per la dialisi. La giovane Jennifer in questo periodo è maturata precocemente date le responsabilità ricadute su di lei ma ha continuato a giocare a poker e spesso, seguendo il padre dagli amici, prendeva posto con loro per recuperare il denaro perso dal padre.

Quando Jennifer aveva 16 anni, sua madre ha ricevuto un trapianto di rene ma complicazioni durante l'intervento e il rigetto del nuovo organo resero presto chiaro che non le sarebbe rimasto molto da vivere. Questa consapevolezza ebbe un grande impatto sulla famiglia. In quel periodo, nonostante le distrazioni, la Harman ha continuato a giocare a poker sfruttando ora una falsa carta d'identità per accedere a partite più ricche nel club locale. Finì così per trovarsi a giocare una bizzarra variante di Limit Hold'em alla quale prendevano parte tredici giocatori seduti ad un unico grande tavolo. Nonostante il livello non eccellente degli avversari, la Harman ebbe serie difficoltà a trarre profitto da queste partite perché gli avversari erano comunque più esperti di quelli che era solita affrontare nelle partite casalinghe del padre.

A 17 anni Jennifer dovette patire il trauma della morte della madre ed il conseguente calo delle relazioni familiari dato che il padre aveva solo sporadici contatti con le figlie. La malattia della madre ha sempre giocato un ruolo fondamentale nella vita di Jennifer dato che lei stessa soffre della stessa malattia ai reni. La Harman ha infatti subito svariati trapianti nel corso della propria vita, ma questo non le ha impedito di dedicarsi al proprio grande hobby – giocare a poker.

Appena diplomata, Jennifer ha deciso di studiare biologia all'università del Nevada. Mentre molti altri giocatori di poker decidevano a questa età di dedicarsi a tempo pieno al gioco, la Harman è riuscita a completare gli studi lavorando al tempo stesso in un ristorante e in hotel della zona per accumulare il denaro necessario per giocare a poker. Dopo la laurea ha deciso di andare a Los Angeles per lavorare come cameriera, ma qui non è durata molto a lungo. La Harman era infatti assolutamente consapevole delle ricche partite che si giocavano al Bicycle Casino ed ha presto lasciato il lavoro di cameriera per dedicarsi a tempo pieno al poker. Nei due anni successivi la Harman è stata in grado di trarre buoni profitti da questa attività tanto da poter investire in una propria ditta. Questo nuovo business si è presto rivelato poco proficuo e dopo un solo anno di attività la Harman si è trovata nuovamente a dover fare affidamento solo sul poker.

Una volta ottenuto un prestito da un amico, la Harman ha potuto dedicarsi ai mid-stakes Limit games di Las Vegas. Qui si è presto fatta un nome ed è rapidamente riuscita a farsi strada verso i limiti superiori. Dopo un periodo positivo che l'aveva portata a provare la sorte anche alle partite $200/$400 Limit, tutto ha cominciato ad andare male e nel 1993 si trovava nuovamente sul lastrico. Viste le buone prestazioni di Jennifer nei mesi precedenti, un buon amico le ha prestato $50'000 per permetterle di rialzarsi nuovamente. Investimento azzeccato dato che da allora Jennifer non ha fatto altro che crescere.

Dopo essersi costruita un ricco bankroll con i cash games ai quali partecipava, Jennifer ha iniziato a giocare tornei di tanto in tanto. A metà degli anni '90 prese parte alle World Series of Poker e anche se le partecipazioni erano decisamente più basse rispetto a quelle attuali, il sesto posto al $2,500 Pot Limit Hold'em le fece guadagnare grande fama. Da notare che questo evento fu vinto da Barbara Enright e che Lucy Rokach finì al terzo posto - uno dei pochi eventi davvero dominati dalle donne. Negli anni successivi, Jennifer si è garantita alcuni altri ricchi incassi inclusa una vincita in un evento No Limit al Commerce Casino ed un torneo Limit durante gli Orleans Open.

La Harman si è però guadagnata la fama mondiale solo nel 2000 quando riuscì a vincere il proprio primo bracciale in una variante di poker che era quasi sconosciuta all'epoca: il No Limit Deuce to Seven Triple Draw. Il torneo aveva un buy-in da $5,000 con la possibilità di un rebuy. Prima dell'inizio di questo torneo, lei stava giocandone un altro di Seven Card Stud venendo però eliminata. A questo punto Howard Lederer la iscrisse all'altro eventto offrendole un pezzo di carta indicante la graduatoria delle mani e le regole di quella variante. La Harman vi prese parte e vinse aggiudicandosi il primo bracciale della carriera e un premio da $146'000.

Dopo un solo piccolo piazzamento a premio alle WSOP 2001, la Harman è tornata in azione nel corso delle World Series of Poker dell'anno seguente vincendo il torneo $5000 Limit Hold'em, il suo secondo bracciale e $212,440 in contanti. In quella gara ha dovuto affrontare molti giocatori di alto livello quali Allen Cunningham (7°), Humberto Brenes (6°) e Farzad Bonyadi (4°). Da quel momento le vittorie della Harman sono state sempre più frequenti facendo di lei una delle donne più vincenti nel circuito mondiale del poker.

La Harman non ha fatto però bene solo alle World Series. nel 2004 ha ricevuto $300,000 per il quarto posto ottenuto al WPT Five Diamond World Poker Classic, alle spalle di Daniel Negreanu e Humberto Brenes. Solo sei mesi più tardi ha portato a casa un altro grande premio grazie al secondo posto ottenuto al World Series Circuit: $383,840.

Nel 2004 Jennifer ha ricevuto un nuovo rene per la seconda volta ed è stata costretta a saltare quell'edizione delle WSOP. Durante il periodo di convalescenza ha contribuito alla redazione della sezione dedicata al Limit Hold'em per la nuova edizione del libro di Doyle Brunson 'Super System'. Non deve sorprendere i fatto che Doyle abbia scelto la Harman per scrivere questo pezzo dato che la considera una delle giocatrici più complete e abili del panorama mondiale.

Dopo essersi ripresa dall'operazione, la Harman ha istituito il "CODA – Creating Organ Donation Awareness", un'organizzazione che ambisce a creare maggiore consapevolezza verso l'uso e la donazione di organi in America.

Jennifer Harman attualmente vive con il marito Marco Traniello ed è madre di due gemelli. Lei è tuttora ospite regolare del "The Big Game" al Bellagio e online gioca su Full Tilt Poker in qualità di membro del Team Full Tilt.

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