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Regolamentazione Poker in Italia: Comunitaria 2008 - Il Lungo Iter Dell'Approvazione

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La regolamentazione del mondo pokeristico sembra una storia infinita. Una scala a chiocciola che sale tortuosa tra ordinamenti, cavilli, discussioni e tempi burocratici.

Certamente l'esigenza di una valida regolamentazione è auspicata da più voci anche perché, come spesso accede in Italia, la Commissione europea aveva inviato il 4 aprile del 2006 una lettera di messa in mora per violazione dell'art. 49 del Trattato della Comunità europea (così come aveva fatto con altri quattro stati per analoghe ragioni), in quanto la normativa italiana avrebbe comportato restrizioni all'esercizio di attività di organizzazione e di raccolta di scommesse sulle competizioni sportive, ma non solo: il 28 giugno dello stesso anno ce ne recapitano un'altra sostenendo che sarebbero state adottate le disposizioni della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006) e il decreto 7 febbraio 2006 (prot. n. 2006/4249/giochi/UD), che imponevano ai fornitori di servizi rete italiani l'obbligo di oscurare i siti internet con servizi di scommesse on-line privi delle autorizzazioni italiane.

Un punto critico quello dell'assegnazione delle concessioni, verranno difatti elencate le procedure e gli obblighi che il concessionario dovrà adottare per l'intero periodo di concessione.

Complessa la discussione in merito all'accesso dei giocatori sui siti preposti. In sostanza gli utenti potranno giocare solo sui siti dei concessionari collegati al sistema centrale dell'A.A.M.S. Inoltre, il concessionario dovrà adottare precauzioni per non fare accedere i minori alle zone di gioco. Apprendiamo da Agicos anche che: "Il comma 19 introduce lo strumento del conto di gioco. Si tratta di un contratto di gioco necessario per effettuare la raccolta a distanza, che è stipulato, anche per via telematica, tra il giocatore e il concessionario secondo uno schema tipo predisposto dall'A.A.M.S. sulla base delle condizioni indicate nel medesimo comma. Tra queste si segnalano l'unicità del contratto di conto di gioco con ciascun giocatore, il divieto di utilizzazione del conto di gioco di un giocatore per la raccolta o l'intermediazione di giocate altrui, l'improduttività di frutti del conto di gioco per il giocatore. Si prevede, altresì, la devoluzione all'erario dell'intero saldo del conto di gioco decorsi tre anni dalla data della sua ultima movimentazione."

Un'altra novità è quella che prevede tra i requisiti e le condizioni obbligatorie per nuovi soggetti beneficiari della concessione (esercizio, sede legale, residenza delle infrastrutture tecnologiche, hardware e software), la localizzazione in uno degli Stati dello Spazio economico europeo (SEE). Quindi tra i 27 paesi dell'Unione europea aderenti al SEE, sono compresi la Norvegia, l'Islanda e il Liechtenstein, in un primo tempo esclusi.

Un nuovo iter quello che si è aperto ieri presso la Commissione Ambiente, dove si è discusso in generale e si è data lettura della relazione. L'esame è stato rinviato per il parere definitivo della commissione. Nei prossimi giorni il testo passerà in esame alle commissioni Agricoltura, Cultura, Bilancio, Affari Esteri, Trasporti, Affari Sociali. Per Giovedì 2 aprile, terminerà la visura presso le commissioni Lavoro e Affari Costituzionali. Una volta presentati gli emendamenti saranno sottoposti alla presidenza della Commissione, che dovrà trasmettere alla XIV Commissione la relazione sul disegno di legge comunitaria ed il parere sulla relazione annuale entro mercoledì 8 aprile 2009.

Di strada ne abbiamo ancora da fare e noi ne segneremo le tappe.

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