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Finanziaria 2010 e Tutela dei Minori Dal Gioco d’Azzardo

gioco azzardo

Avevamo creduto che non ci sarebbero state più Finanziarie con molteplici provvedimenti che racchiudevano le più disparate aree di intervento, almeno che non ci rientrasse nuovamente il poker. Il Ministro Tremonti dichiarò: “Basta con le Finanziarie in versione omnibus” Ma in Italia le cose sappiamo come vanno e non ci dobbiamo assolutamente stupire che all'interno del decreto di Finanziaria 2010, ci siano due emendamenti nei quali si richiede l'apertura di nuovi luoghi di gioco.
Il primo emendamento è stato presentato dai senatori del Movimento per l'Autonomia (per la tutela su scala nazionale delle istanze del popolo siciliano e dell’universo culturale ed economico del mediterraneo) Pistorio, Oliva e Burgaretta chiedono la possibilità di aprire quattro nuovi Casinò con sedi in Sicilia, Calabria, Puglia e Campania.

L’autorizzazione verrà concessa dal Ministero degli Interni dietro richiesta dei comuni interessati, avrà durata di 30 anni, ma sarà rinnovabile. Le case potranno essere gestite anche da società miste (66% controllato in parti uguali da regione provincia e comune, il 34% da soggetti privati), purché la parte privata abbia operato nella gestione di case da gioco da non meno di un quinquennio. Non potranno ospitare case da gioco quei comuni le cui giunte siano state sciolte per infiltrazioni mafiose. I proventi di pertinenza pubblica della casa da gioco spetteranno per il 50% al comune, e per il 25% a provincia e regione.

Il secondo emendamento l'ha sollevato il senatore del PdL Valter Zanetta all’articolo 2 della Finanziaria 2010 e riguarda le modalità di disciplinare le case da gioco italiane. La proposta è quella di autorizzare otto comuni al massimo, oltre a quelli che già ospitano una sala, questo anche per arginare il fenomeno clandestino. Il decreto provvederà a sancire, gli aspetti legali e burocratici come: “le modalità con le quali i Comuni inoltreranno le richieste di autorizzazione, la durata ventennale dell’autorizzazione e l’individuazione dei motivi di revoca, le modalità di affidamento della gestione delle case da gioco da parte dei Comuni autorizzati, oltre al contenuto della convenzione che disciplinerà la gestione prevedendo i requisiti oggettivi e soggettivi, le garanzie prestate dai gestori e i controlli sulla gestione da parte dell’ente concedente”.

Nel decreto verrà sancito anche “il divieto per i gestori di essere titolari di più di due concessioni, il divieto di cessione o di delega della concessione stessa”

Si viene a conoscenza del fatto che la gestione delle nuove case da gioco è riservato alle società che gestiscono quelle attualmente esistenti, sia per diritto di prelazione sia per salvaguardare i livelli occupazionali. Si evince ancora nell'emendamento che per i Comuni non ancora titolari, ma che vogliono partecipare per l'apertura di nuove sale, la selezione avverrà sulla base del flusso turistico privilegiando i Comuni in riva al mare o adagiati sulle sponde di laghi naturali importanti.
Il decreto che verrà esaminato il 4 novembre, e per il momento analizzato dalle commissioni bilancio e finanze.

Per rimanere in tema, ma vederla con chi occhi di chi il fenomeno del gioco lo vede sotto il profilo problematico della dipendenza, segnaliamo un'interrogazione parlamentare dell'On. dell'UDC, Luisa Capitanio Santolini. L'On. si è rivolta al Ministero dell'Economia e delle Finanze, per sapere quali iniziative il Governo intenda promuovere al fine di preservare i minori dal rischio del gioco d'azzardo (...) anche quello on-line.Divieto "il più delle volte eluso". Luisa Santolini basandosi sui dati emersi da una ricerca condotta da Nomisma, sui giovani e il gioco: sono ben 28 milioni, gli italiani che nel 2008, hanno preso parte, almeno una volta a giochi d'azzardo e scommesse, non esclusi giovani e minori.

Secondo l'On: in Italia le attività che cadono sotto il nome di giochi a pronostico, lotterie, riffe e scommesse, sono infatti accessibili a tutti, senza alcuna distinzione di età e dai dati emersi dalla ricerca, si evidenzia che tali giochi si stanno diffondendo sempre più tra i minorenni attirati in alcuni casi da immagini di fumetti e supereroi che vengono usati per incentivarne le vendite; la questione della facile accessibilità ad internet da parte dei minori e di conseguenza dell'utilizzo delle scommesse on-line, evidenzia inoltre la scarsa attenzione, da parte dei siti preposti al gioco d'azzardo, all'adozione di opportuni sistemi di inibizione al gioco e di efficaci strategie di protezione dei giovani; il nostro ordinamento ha riconosciuto i rischi derivanti da un prematuro e non consapevole avvicinamento dei giovani ai giochi d'azzardo, introducendo con l'articolo 22 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, che modifica l'articolo 110 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (T.U.L.P.S), il divieto, per i minori di 18 anni dell'utilizzo di congegni e apparecchi automatici, semiautomatici ed elettronici da intrattenimento o da gioco di abilità che si attivano con l'introduzione di moneta metallica; tale divieto, il più delle volte eluso, non include tuttavia i giochi d'azzardo quali giochi a pronostico, lotterie, riffe e scommesse che attualmente vedono la partecipazione di un pubblico sempre più vasto. Si chiede di sapere quali iniziative il Governo intenda promuovere al fine di preservare i minori dal rischio del gioco d'azzardo, scommesse, lotterie e riffe, vecchie e nuove, anche on-line, e al fine di estendere il divieto previsto dall'articolo 110 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (T.U.L.P.S) anche a queste ulteriori attività".

Anche se molti possono non sentirsi rappresentati come giocatori dell'illecito e non avrebbero sollevato la questione nei termini posti dall'Onorevole dell'Udc, non dobbiamo fare finta che non esista il problema. Moltissime istituzioni e realtà del poker sportivo italiano si stanno muovendo per diffondere un gioco consapevole e per dare supporto psicologico ha chi ha fatto del gioco la propria malattia. Noi continueremo a diffondere anche questo messaggio per preservare i minori da qualsiasi atto illegale e pericoloso per la loro esistenza.

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Chiara Nicolodi

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