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Recensione Libri: The Poker Tournament Formula 2 di Arnold Snyder

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La maggior parte dei giocatori di poker che prendono sul serio questa disciplina sono sempre attenti a sfruttare ogni occasione per migliorare il proprio gioco. Uno dei modi migliori per soddisfare questa necessità è, a mio parere, studiare il libro The Poker Formula 2 di Arnold Snyder, un libro che è assolutamente da leggere per chi vuole dedicarsi con profitto ai tornei. So cosa state pensando: "è quello che hai detta l'altra volta a proposito della parte uno 1". Avete ragione, ritengo infatti che entrambi i libri - parte 1 e parte 2 - possano essere di grande aiuto ai più ambiziosi giocatori di tornei.

Quando penso a quali libri dovrebbero trovarsi nella biblioteca di giocatori di poker che fondano sui tornei la propria attività, i primi titoli che mi vengono in mente sono i due di

Harrington. Questi testi hanno cambiato il mondo dei tornei di poker. È da quando sono stati pubblicati questi due libri che tanti professionisti hanno smesso col cash quale attività fondamentale.

Al fine di migliorare il mio gioco nei tornei dal vivo, io includerei anche qualche testo sui poker tells. In questa categoria per me il testo numero uno è ancora The Book of Poker Tells di Mike Caro. Aggiungete a questi i due volumi di Poker Tournament Formula scritti da Arnold Snyder ed avrete, secondo me, la migliore collezione possibile di libri sui tornei di poker. Ma vediamo nel dettaglio quello di cui parliamo oggi...

Titolo: The Poker Tournament Formula 2

Autore: Arnold Snyder

Editore: Cardoza Publishing

ISBN: 1-58042-226-8

Anno Pubblicazione: 2008

Pagine: 496

Indice dei Contenuti:

Parte I: Principi

1. Il Grande Segreto: Chip Utility

2. Analisi della Struttura di un Torneo: The Utility Factor

3. Utility odds

Parte II: Strumenti

4. Small Ball vs. Long Ball vs. Utility

5. Cambiare Marcia

6. Bluffs, Reads, e la Psicologia del Furto

7. Atteggiamento: Affondare il Coltello con un Sorriso

8. Immagine al Tavolo: The Fear Factor

Parte III: Strategie

9. Le Cinque Fasi di un Torneo di Poker

10. Fase Uno: Costruzione dello stack – Prenditi le loro chips quando sonnecchiano

11. Fase Due: Il Campo Minato

12. Fase Tre: La Bolla – un buffet di panini alle chips

13. Fase Quattro: A Premio – Sfruttare la Distensione di Massa

14. Fase Cinque: Il final table – Ultima Occasione per Rovinare Tutto

Parte IV: Solo Per i Giocatori hard core

Appendice A: Giocare per il Bankroll

Appendice B: Satelliti: ne vale la pena?

Appendice C: "La vera M" contro la M di Harrington

Argomenti interessanti vero?

Ho iniziato ad apprezzare veramente i libri di Snyder. Perché? Poiché lui non è uno dei soliti autori che si limitano a rimasticare concetti già espressi da altri. Snyder approfondisce le teorie di gioco e non ha paura di contestare idee diffuse pur sapendo di correre il rischio di attirarsi più di un critica. Non è un segreto la poca simpatia nutrita da Snyder nei confronti degli altri autori quali Malmuth e Sklansky. Questo soprattutto per le critiche mosse da Snyder ad un paio di teorie esposte dai due. Eccone un esempio: Malmuth e Sklansky hanno introdotto la teoria del "valore inverso delle chips". In altre parole: quante più chips ha un giocatore, tanto meno vale ogni singola chip. Snyder afferma esattamente il contrario e sostiene che il valore delle singole chips cresce in rapporto direttamente proporzionale al numero di chips accumulate da quel giocatore. Perché? Poiché al crescere dello stack crescono anche le opzioni di gioco. Se ad esempio disponete di uno stack molto grosso, avrete allora la possibilità di rilanciare solo per ottenere informazioni e giocare semi-bluff, mentre chi ha un piccolo stack spesso non può concedersi un tale lusso.

Snyder inoltre si trova talvolta in disaccordo con lo stesso Harrington. In particolare, le opinioni dei due divergono in merito al momento giusto per iniziare a spingere sull'acceleratore. Harrington raccomanda un approccio molto tight; Snyder suggerisce al lettore di iniziare ad essere aggressivo molto precocemente.

Queste divergenze si palesano già nelle riflessioni in merito alle strutture dei tornei. Un esempio: la maggior parte dei libri di poker descrive le prime fasi dei tornei come campo minato. Consigliano di non cercare giocate estrose; basta cercare di sopravvivere giocando esclusivamente le mani premium. Snyder non concorda affatto con questa posizione. Stando a quanto sostiene Snyder, si dovrebbe cercare di accumulare quante più chips possibile durante le prime fasi quando si sa che la maggior parte degli avversari gioca solo le mani migliori. Ci si prepara così per le fasi avanzate quando ci si trova veramente in un campo minato a causa di tutti gli short-stacks pronti a giocate kamikaze. Con uno stack più grande ci sono maggiori possibilità di sopravvivere a questa fase, cercare le occasioni giuste e mettere pressione agli stack medi. Il capitolo 10, Costruzione dello stack – Prenditi le loro chips quando sonnecchiano, ha certamente influito in maniera positiva sul mio gioco. Questa strategia funziona particolarmente bene in siti con molti nuovi giocatori (PartyPoker!!) e su siti con giocatori passivi (Everest Poker).

Un altro argomento che ha davvero attirato la mia attenzione è la discussione su Small Ball e Long Ball poker. Di base, lo Small Ball poker è il gioco che prevede il coinvolgimento solo in piatti di piccole dimensioni al fine di mantenere il rischio al minimo. Si giocano numerosi steal con piccoli rilanci. Il Long Ball poker è grossomodo l'opposto. Non si giocano tanti piatti ma quando si entra in uno lo si fa con rilanci e re-raise. Stando a quanto sostiene Snyder, un bravo giocatore non dovrebbe scegliere tra una di queste due strategie ma adottare un mix di entrambe.

Nel complesso mi sono fatto un'opinione estremamente positiva di questo libro. Ma se la mia autorità non è tale da convincervi, sappiate che il maestro stesso, Doyle Brunson, ha così commentato questo testo: "Ci sono alcuni libri che migliorano sostanzialmente le chances di un giocatore per essere vincente nei tornei. Questo eccellente lavoro è uno di questi. Io raccomando l'acquisto di questo libro."

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