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Italian Poker Players: Mario Adinolfi, una Speranza per il Poker e i Pokeristi Italiani

Mario Adinolfi

Lo abbiamo incontrato un anno fa per un piacevole scambio sul poker e la politica, lo abbiamo contattato in questi giorni di festa per fare il punto sulla situazione pokerista dell'anno che se ne sta andando; stiamo parlando di Mario Adinolfi, giocatore di poker, fondatore dell'Italian Poker Players e tanto altro...

Ciao Mario, in questo anno, sono cambiate molte cose, mi limito a parlare di poker, altrimenti...Volevo chiederti se ci puoi fare un bilancio pokeristico, sia sugli avvenimenti positivi che negativi, avvenuti in questo 2009. Insomma come si chiude l'anno del poker sportivo italiano?

Per me personalmente il 2009 è stato un grande anno, grazie al tavolo finale conquistato a Venezia al Wpt, traguardo mai centrato da un pokerista azzurro. Complessivamente mi sembra che il movimento del poker italiano abbia subito una battuta d'arresto, a causa dell'approccio ghettizzante provocato dalla normativa che ha regolato l'on line , ma soprattutto per via della chiusura delle possibilità di giocare live. Il risultato è stato evidente: nel 2008, ultimo anno "liberista", i pokeristi italiani hanno vinto un EPT e due braccialetti WSOP; nel 2009 non abbiamo vinto nessun torneo rilevante a livello internazionale. In più il movimento si è ritrovato in un clima di criminalizzazione, con la polizia nei circoli privati. A tutto questo bisogna reagire.

Scendiamo ancora di più nel vivo degli accadimenti: un evento veramente unico di quest'anno è senza dubbio la fondazione dell' Ipp? Ci puoi raccontare come è nato questo grande movimento di giocatori?

Dici bene, è davvero un grande movimento che in meno di quattro settimane è stato capace di strutturarsi e vivere praticamente in ogni città italiana. ITALIAN POKER PLAYERS è nato dall'idea di un gruppo di amici su Facebook con tre obiettivi: richiedere a gran voce la regolamentazione del poker live, interloquire con le istituzioni a tutti i livelli (anche a livello locale), avere uno scambio proficuo con gli operatori del settore, in particolare le poker room che sui giocatori si stanno arricchendo. IPP vuole dare consapevolezza ai pokeristi italiani: insieme possiamo essere capaci di difendere seriamente i nostri interessi. Per ora siamo migliaia. Nel 2010 diventeremo decine di migliaia. E il 20 marzo 2010 terremo a Roma la prima Convenzione nazionale dei pokeristi italiani per fare il punto della situazione.

In questi giorni è circolata una dichiarazione dell'AAMS, su una presunta bozza di regolamentazione del gioco live, che dovrebbe essere definita nel 2010. Sicuramente l'importanza di essersi mossi in massa per difendere la libertà di gioco ha dato una bella sferzata, ma tu che ne pensi? Dobbiamo/ possiamo sperare in qualche modifica significativa?

Non dobbiamo "sperare" nelle modifiche, dobbiamo lottare per ottenerle. A questo serve IPP: a dare coscienza al movimento pokeristico italiano, affinché la lotta possa essere efficace. Le fideiussioni da un milione e mezzo di euro per poter organizzare tornei dal buy in massimo di 30 euro, sono pura follia. Sul gioco live abbiamo detto ufficialmente quel che pensiamo come IPP: meglio nessuna regola, che regole fatte male. E comunque nessuna regola si può fare senza ascoltare le rappresentanze dei diretti interessati, dei "consumatori" del prodotto poker. Come IPP approfitto di questa occasione per chiedere ufficialmente a AAMS l'apertura di un tavolo, che coinvolga anche noi rappresentanti dei giocatori.

I più grande Social network del mondo ha annunciato questa settimana di aver bandito le pubblicità sul gioco online, ma continua a proporre un’applicazione che da la possibilità a migliaia di utenti di giocare tra loro a Texas hold’em?Cosa dobbiamo pensare?

Quelli di Facebook non hanno le idee chiare. E non solo su questo argomento.

Nel 2010 anche Fult tilt apre le porte all'Italia. Vorremmo sapere che ne pensi in generale del limite imposto dall'Aams?

Spero che ci sia un'apertura maggiore del settore, che si tolgano i poker players italiani dalla ghettizzante situazione di poter giocare solo tra di loro. In questo il ruolo di Full Tilt può essere importante e il dialogo con AAMS, che io ho sempre auspicato, deve portare benefici concreti principalmente ai giocatori. Comunque sarà un 2010 di grande importanza. Per tutto il movimento pokeristico italiano. E IPP sarà sempre vigile, per evitare che vengano commesse prepotenze sui giocatori italiani. Che, lo ricordino tutti gli operatori del settore, sono quelli che fanno girare la giostra. E che potrebbero stancarsi di farlo solo a beneficio degli interessi di
pochi.

Come sempre ti ringraziamo per la tua cordiale disponibilità e ti mandiamo i nostri migliori auguri per un felice e intraprendente anno nuovo.

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