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Intervista Claudio Rinaldi: Parlando con Swissy

Claudio Rinaldi

Abbiamo incontrato Claudio Rinaldi, nickname 'Swissy', il più forte giocatore della storia del poker svizzero, in carriera ha vinto oltre un milione e mezzo di dollari, nello scorso giugno è andato a premio due volte nelle World Series of Poker a Las Vegas.

Lo abbiamo intervistato per commentare la grande prestazione che ha avuto il 30 ottobre 2011 a Campione d'Italia, per la seconda tappa della Snai Poker Cup: il giocatore svizzero ha eliminato durante un heads up finale Fausto Antonio Oioli, l'unico in grado di resistere alla furia di Claudio, che ha dato prova di grande carattere, grinta e ottima tecnica, eliminando molti dei suoi avversari
durante il tavolo finale.

Bravo Claudio, ti sei portato a casa una grande vittoria, un percorso nato dall'eliminazione di Emanuele Di Domenico. Ti sei presentato al tavolo finale con 1.783.000 fiches. Quanto ci hai creduto in questa impresa? Con quale spirito hai affrontato questo torneo?

Direi che è stato davvero un torneo ben giocato, ripensandoci dopo qualche giorno mi sono anche accorto che non sono mai stato all-in per tutto il mio stack, una cosa incredibile che può essere imputata un buona parte alla mia abilità ma anche alla fortuna di aver avuto sempre ottimi spot.

Sei giunto in heads-up con 4.800.000 fiches, mentre Fausto Oioli si opponeva con uno stack di appena 400.000. Fausto per due volte ha trovato il double-up, speranze riaccese, fino a quando hai decretato la fine del tavolo, ci racconti come è andato questo faccia a faccia e la mano che ti ha proclamato vincitore?
Sembrava tutto scritto, poi un uno-due del mio avversario ha rimesso tutto in discussione! Fortunatamente un cooler a mio favore ha fatto finire il tutto senza troppe sofferenze, meglio così!

Il prossimo appuntamento con la Snai Poker Cup è per fine anno, dal 27 al 29 dicembre, tappa che deciderà i 32 finalisti che si contenderanno, nel nuovo anno, un posto nel Team Pro di Snai, parteciperai all'evento?

Penso proprio di sì! Ho fatto un programma molto "casalingo" per i prossimi 2-3 anni, difficile che mi vedrete impegnato fuori dai casinò che sono a qualche Km di distanza da casa mia, quindi sicuramente i tornei a Campione nn me li perderò!

Vorrei chiederti un parere sul livello italiano dei giocatori e sull'organizzazione delle manifestazioni, diciamo che in questi anni ne hai viste di realtà pokeristiche.

Ho avuto la fortuna di poter vedere il poker italiano nascere ed evolversi. L'organizzazione è migliorata fino ad arrivare ad un livello d'eccellenza che è quello che abbiamo oggi. Non vale lo stesso discorso per il livello dei giocatori italiani, che purché sia migliorato di parecchio rispetto a 5-6 anni fa, è ancora un po' lontano dagli standard dei paesi più forti.

Per concludere, un'altra domanda generale, con l'introduzione del cash games, molti hanno sostenuto che si sarebbe andati verso lo sfacelo, giocatori al lastrico, famiglie rovinate ecc, pensi che ci possa essere una maggiore consapevolezza per chi fa del poker una professione, quindi un minor rischio di rimanere coinvolti?

Questo è un argomento che viene spesso portato dai detrattori del poker in Italia, ma chi conosce bene questo gioco sa che non è così. Ci sono molti altri modi per rovinarsi e in maniera più veloce che però portano un sacco di soldi nelle tasche statali (lotto, gratta e vinci...) e quindi non vengono mai messi sul banco degli imputati. Ora che anche il poker (soprattutto quello online) sta subendo una regolamentazione (e quindi una tassazione) sembra si vada sulla stessa strada!

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