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Fabrice Soulier: Pensieri in libertà

Fabrice Soulier

Sono passati 11 anni, correva l’anno 2001 quando un giovane Fabrice Soulier si lanciava in una carriera che aveva sempre sognato: quella di poker player.

E dopo essersi stabilito a Las Vegas e aver raggranellato qualcosa come $3.500.000 in poco piu’ di un decennio, il pro francese di Everest ha appena giocato il Wpt Main Event a Venezia, e pur avendo avuto un torneo abbastanza ‘piatto’, ha accettato di rispondere a qualche domanda durante i suoi giorni al Ca Vendramin, esprimendo chiaramente la sua scarsa soddisfazione su tutti i fronti:

‘Ieri al tavolo non si vedeva niente con questa luce si confondevano le carte. Si vedevano le carte ma bisognava sforzarsi molto. La location è molto bella ma i numeri erano bassi al main event e c'erano pochi iscritti. Credo che non verrò più in questa location anche se amo il Wpt. Forse stanno facendo troppe tappe e la cosa ha influito oppure il maltempo sull’Italia, non conosco bene le ragioni…".

La domanda sul momento del poker Francese è inevitabile:

‘Il mercato francese è molto buono per i players ma molto meno per gli operatori che sono oberati di tasse. Ci sono veramente troppe pressioni fiscali e non è facile andare avanti. Per i players l'offerta invece è ottima. Il .com ovviamente era un mercato molto più vasto. Non so se ci sarà un'apertura per quello che riguarda la liquidità Francia, Italia o comunque l’Europa, ma credo che sia auspicabile per tutti…’.

Solidarietà on i ‘colleghi’ italiani che hanno iniziato ad essere tassati sui loro guadagni. Fabrice comprende benissimo il disagio e spiega come oltralpe si stia percorrendo la stessa via:

‘Con i players italiani siamo sulla stessa barca per via della tassazione. Ma in Francia non sappiamo effettivamente quanto e come ci tasseranno perchè stanno partendo con l'indagine sulle vincite di 3 anni fa e non è stato ancora presentato il conto. Ci stiamo riunendo con i top players francesi per capire quanto saranno gli importi o se è possibile fare qualcosa. Comunque il problema da noi è rappresentato anche dall’on line: dicono che tasseranno anche quei redditi, specialmente se dimostreranno una certa continuità nel tempo…la cosa è drammatica e dopo le poker room i piu’ danneggiati saranno proprio i poker players. E’ una situazione davvero spiacevole…’.

E dunque anche uno dei ‘big’ del panorama del poker francese, si dichiara molto scontento della situazione politico-legale che si sta delineando in tutto il mondo.
La certezza per Fabrice, sarà la grande compagnia che avrà nella lotta per i diritti di chi, comunque, ha scelto un lavoro. E vuole essere tutelato, senza pagare per tutti sull’onda emotiva di un momento economico globalmente disastroso.

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