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Poker On-line: illusioni Spagnole?

Poker On-line: illusioni Spagnole? 0001

Se fossimo su uno yacht in pieno oceano Pacifico, probabilmente sentiremmo gracchiare la radio, per il piu’ classico degli ‘Avvisi ai naviganti’.

Non la stiamo prendendo larga, e’solo che le notizie che arrivano dalla Spagna, su un fronte delicato come quello della normativa UE relativa al poker on line, sono davvero di quelle a cui prestare grande, grandissima attenzione.

Le news-bomba sono infatti arrivate dal Cofar spagnolo (Confederazione degli impresari di gioco spagnoli…) che, con grande entusiasmo, ha appena ‘annunciato’ che il mercato dell’on line spagnolo non ha motivi per essere limitato ai confini nazionali, anzi. La liquidita’ internazionale è fondamentale e imprescindibile, e dunque, secondo i vertici iberici, chiunque sia cittadino dell’Unione Europea, deve poter giocare su una piattaforma spagnola ‘dot.es’ senza alcuna limitazione (licenze in arrivo nella prima decade di aprile…).

Impossibile direte voi.
L’esempio di Italia e Francia, oltre alle nuove licenze ‘europee’ appena acquisite (per esempio) da un gigante come Pokerstars dovrebbero rendere il ‘tentativo’ spagnolo una mezza follia destinata a fallire.
Effettivamente la situazione diventerebbe paradossale, con le poker room spagnole accessibili da chiunque nella UE, mentre un player italiano non potrebbe registrarsi su un dot.fr e viceversa.

Sembra tutto molto complicato.
Innanzitutto gli altri Stati membri della Comunita’ Europea cosa come la prenderebbero?
Proprio da Bruxelles e’ infatti arrivato l’input decisivo e, in seguito, le linee guida per mantenere il poker on line con il supporto di una liquidita’ esclusivamente ‘nazionale’: ora cambierebbe tutto, ma solo per la Spagna?

Non ultimo per importanza c’e’ anche il delicato aspetto della tassazione: al momento quella dell’on-line spagnolo e’ al 42%, addiritturapeggiore di quella francese (dove i ‘numeri’ stanno crollando e gli ‘operatori’ stranieri fuggendo a gambe levate…), ma se passasse la rivoluzionaria linea del Cofar, ecco che ci sarebbe la possibilita’ di ridurre in modo drastico la percentuale dovuta all’erario, grazie naturalmente a un implemento numerico mostruoso del numero complessivo di players (Nel 2011 la UE contava oltre 502 milioni di ‘cittadini’…).

Bagarre insomma, una bagarre che non passera’ sotto silenzio, con l’attesa presa di posizione ‘Comunitaria’ sulla situazione spagnola che dovrebbe arrivare prima del rilascio delle prime licenze tra poche settimane…se invece non dovesse arrivare alcun provvedimento, lo scenario del poker on line Europeo cambiera’ in modo sostanziale: e la nascita delle poker room dot.eu sarebbe, a quel punto, la naturale e inevitabile conclusione.

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