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Lehavot, November Nine: "vendo il 30% del mio tavolo finale. Fidatevi!"

Lehavot, November Nine:

Quando manca ormai poco meno di un mese e mezzo all'evento dell'anno che terrà tutti con il fiato sospeso, il tavolo finale delle World Series Of Poker, una notizia che ha quasi dell'incredibile sta girando tra gli appassionati del nostro gioco.

Amir Lehavot uno dei protagonisti del final table di novembre, ha comunicato su twitter la sua intenzione di vendere il 30% di quote del suo torneo.

Il sistema di vendita delle quote viene spiegato sul forum al quale si accede dal link postato da Lehavot che altro non è che "twoplustwo.com" sul quale Lehavot adotta un metodo che fa riferimento al controvalore in denaro delle chips in gioco, esattamente quello che viene utilizzato per il calcolo dei deal a fine torneo tra i giocatori che vogliono accordarsi per dividere i premi a seconda delle chips che hanno in loro possesso.

Secondo questo sistema, "independent chip model" (ICM)", le chips in possesso di Lehavot hanno un valore oggettivo di 29,7 milioni che producono un controvalore monetario pari a 2.924.822 dollari.
Per avere un parametro di riferimento, i gettoni del chipleader JC Tran, 38 milioni, hanno un valore di quasi 3,4 milioni di dollari.

Facendo due rapidi calcoli, i potenziali compratori si vedrebbero restituire indietro la stessa somma investita in caso di arrivo al quarto posto del loro "cavallino", ma comincerebbero a guadagnare nel momento in cui il tavolo finale esprimesse tre giocatori left, con Lehavot ovviamente ancora dentro.
Nel caso di una sua vittoria, gli speciali tifosi di Lehavot, porterebbero a casa un rendimento pari a circa il 260% del loro investimento.

Le prime reazioni non sono state del tutto positive, anzi! Si è scatenata una sorta di crociata contro l'esperimento da parte della comunità pokeristica mondiale, alla quale Lehavot ha risposto che, rispetto agli altri, crede di avere edge al tavolo e di pagarla esclusivamente a Tran.
In effetti la vittoria di un braccialetto e i2,3 milioni di dollari vinti in carriera, fanno di Lehavot un giocatore dalle spiccate qualità, anche e soprattuttoin late stage, ma il tavolo finale delle WSOP risente di meccanichecertamente differenti da ogni altro torneo.

"Ho sempre pensato di vendere le mie quote in caso di approdo al final table", ha dichiarato Lehavot.

E' una pratica che suona totalmente nuova per il mondo del poker, si assiste spesso a deal su base ICM, ma non si era mai sentito di qualcuno che le vendesse prima di un tavolo finale.

Poco prima del Main Event, Lehavot ha promesso il 10% per i suoi genitori e il 10% ad un amico di lunga data.
Calcolato che vuole vendere il 30% di quote, con il 50% che gli rimane, egli ha tutto l'interesse di vincere il torneo, sia per ROI vero e proprio, che per il valore aggiunto di vincere il Main Eventin termini di sponsor e futuro assicurato.

Detto questo non c'è nessun pericolo di overselling, anche perchè le quote vengono vendute 1:1, cosa ormai più unica che rara nel mondo del poker, anche se c'è da notare che, per sua stessa proposta, qualora Lehavot arrivasse al nono posto, nulla spetterebbe ai suoi investitori. Una proporzione quindi di 1:1 vicina alloggettività del risultato, ma non esattamente soddisfatta

Staremo a vedere.

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