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Poker live: al tavolo verde si può parlare di tutto…tranne di una cosa

Poker live: al tavolo verde si può parlare di tutto…tranne di una cosa 0001

Parlare nel corso di una partita di poker può essere molto piacevole, perché questo gioco riesce a impegnare le persone in un’incredibile combinazione simultanea di socializzazione e competizione. La conversazione al tavolo verde può essere un elemento di contorno della partita e un fattore cruciale in quanto si possono scambiare due chiacchiere sia per divertimento che a fine strategico per capire come meglio affrontare l’avversario che si ha di fronte.

Robert Woolley ha accettato di fornire qualche consiglio in merito a questo argomento ai lettori di PokerNews, iniziando con l’illustrare i diversi argomenti di conversazione che si possono presentare nel corso di una partita tra puntate, raise e fold vari.

A volte si parla di poker, ma più spesso la conversazione riguarda altri giochi del casinò, sport, argomenti di attualità, politica, sesso, famiglia, cinema e quant’altro. Una volta mi è capitato di giocare con il campione del Main Event WSOP 2004, Greg Raymer, che è riuscito a coinvolgere tutto il tavolo in una vivace discussione su come sarebbe essere un’aragosta e quanto potrebbe convenire rinunciare ad avere una corteccia cerebrale per ottenere la capacità di rigenerare gli arti amputati.

Nei limiti della decenza e di quanto può essere socialmente ritenuto tollerabile, non c’è nulla di cui non si possa conversare piacevolmente al tavolo verde, ad eccezione di un argomento...

E’ su questa eccezione che si concentra maggiormente l’attenzione di Robert...e forse si può facilmente indovinare di cosa si tratti:

...non si può parlare della mano in corso.

E’ un concetto derivato dal precetto fondamentale "a ogni giocatore la sua mano”. In altre parole, ogni giocatore deve prendere le proprie decisioni relativamente a come giocare la propria mano senza ingerenze esterne. E’ un po’ come la “prima direttiva” in Star Trek: è vietato interferire con l’andamento della mano. Questo perché qualsiasi cosa venisse detta potrebbe aiutare o danneggiare un altro giocatore, spesso in modo imprevedibile. Da ciò il mandato: non si deve parlare della mano in corso.

Questa è una di quelle regole su cui spesso inciampano i giocatori alle prime armi, ma capita spesso che anche quelli più esperti la violino, in parte perché, come puntualizza Robert, “la mano in corso rappresenta un argomento di conversazione talmente ovvio, succulento, interessante e significativo...che i giocatori di poker semplicemente non possono resistere.

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