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Il Poker Nel 2016: Aspettative, Speranze e - Perché no? - Sogni

Poker 2016

Quello che si appresta a concludersi è stato un 2015 sicuramente molto intenso per il movimento del poker, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Siamo indiscutibilmente entrati in una nuova fase di questa industria che muove ogni anno centinaia di miliardi di dollari, tra live e online.

Prima di concentrarci su quali aspettative, speranze e - perché no? - sogni ci aspettano nel 2016, occorre una doverosa premessa.

Il poker è cambiato.

Gli anni del boom sono ormai lontani. C'è stato un tempo in cui l'idea di diventare un professional poker player ha solleticato tutti gli appassionati: in tanti ci hanno provato, qualcuno ce l'ha anche fatta (per un po', o definitivamente), ma la maggior parte si è resa conto che non era tutto rose e fiori come poteva sembrare inizialmente.

Negli anni, ad ogni modo, si è radicata l'idea che il poker professionistico dovesse essere un mestiere. La scelta del verbo non è casuale.

Quando PokerStars ha deciso di invertire la rotta, tornando ad un approccio più recreational player-friendly, in molti si sono lamentati, tra i grinder professionisti, che PokerStars avesse creato un ambiente insostenibile per chi desidera guadagnarsi da vivere 'cliccando'.

Al netto delle tempistiche e delle modalità comunicative non propriamente adeguate, e su questo siamo tutti d'accordo, il punto fondamentale è un altro: non c'è scritto da nessuna parte che qualcuno debba garantire il professionismo a chi gioca a poker online.

Molti cosiddetti professional poker player online in realtà non sono neppure giocatori vincenti e forse non lo sono mai stati: avevano semplicemente capito come sfruttare la rakeback a proprio vantaggio.

Poker Live: Buy-in Abbordabili, Varianti Divertenti

Questo ritorno alle origini, verso un approccio più amatoriale e ricreativo, più strettamente ludico, non coinvolge naturalmente solo il poker online, ma anche il poker live. Certo, i grossi tornei dai buy-in impegnativi come i Main Event EPT continueranno ad esserci, e gli eventi High Roller dedicati al gotha del poker mondiale pure, ma come abbiamo visto nel 2015, gli eventi dal maggiore successo sono stati i tornei low buy-in.

Potremmo citare il Colossus delle WSOP 2015 e fermarci qui: oltre 22.000 giocatori per un torneo che è costato appena 565 dollari. Ma di esempi ce ne sono tanti. Basti pensare all'Eureka Poker Tour, fratellino minore dell'EPT i cui tornei frantumano record ad ogni occasione.

Lo European Poker Tour è stato tra i primi a capire l'andazzo e ad adeguarsi, creando veri e propri festival del poker con decine e decine di eventi dai buy-in davvero popolari, inserendo anche varianti non propriamente tecniche ma che garantiscono divertimento e soprattutto danno al giocatore amatoriale la sensazione di potersela giocare a prescindere dalle proprie abilità pokeristiche.

Uno Sguardo al Poker Del 2016

Se il 2015 è stato un po' l'anno zero, ci aspettiamo un 2016 che confermi e se possibile amplifichi ancora di più la volontà di condurre il poker sul sentiero che porta ai giocatori amatoriali, attraverso promozioni sempre più marcatamente rivolte a un pubblico che poco si interessa di fold equity e range di three-bet.

Se vuole attirare sempre più giocatori easy - passateci il termine - il poker deve per forza diventare uno spettacolo. In questo senso, la Global Poker League di Alex Dreyfus può rappresentare una sorta di testa di ponte, di apripista.

Sarà un successo immediato? Difficile prevederlo. Certo è che le potenzialità di attirare un pubblico vasto, che va oltre i fan più accaniti del poker, c'è eccome: un draft in stile sport professionistici americani, una struttura dedicata (già paragonata all'Oktagon della UFC), 12 team rappresentanti altrettante città, format innovativi (come l'Holdem-X) e tanti big a darsi battaglia.

Lasciateci Sognare…

La fine di un anno e il principio di quello nuovo sono i momenti in cui si tracciano bilanci, ci si lancia in buoni propositi e ci si lascia andare all'espressione di qualche sogno nel cassetto.

Ecco, dal poker nel 2016 ci piacerebbe continuare a vedere un'Italia protagonista come lo è stata nel 2015, soprattutto nei tornei di poker live. Ma di questo abbiamo già parlto qualche giorno fa.

E allora diciamo che ci piacerebbe rivedere il poker nella tv generalista, magari ad orari più accessibili rispetto alla terza serata. E magari con un approccio diverso da quello adottato - a torto o a ragione, ai posteri l'ardua sentenza - nel momento della sua massima esposizione.

Un approccio che tratti il poker non come un fenomeno da baraccone, una moda del momento da dare in pasto agli occasionali e finché ghe n'è, viva il re - come dicono a Milano. Un approccio che sappia divertire e intrattenere il pubblico, questo sì, ma che dimostri anche vera competenza e sana passione.

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Beto10

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