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Poker Strategy: parliamo di downswings

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La parola "downswing", che in italiano potremmo tradurre come un “oscillazione verso il basso”, è un termine che nel gergo pokeristico viene usato per indicare un periodo di risultati inferiori alle aspettative.

Nello specifico, si adotta questa espressione per indicare situazioni nelle quali un giocatore vincente guadagna sensibilmente meno del solito (o perde),un giocatore di solito "breakeven" (che si mantiene in equilibrio tra vincite e perdite) inizia a perdere e un giocatore perdente perde soldi ancora più velocemente del solito.

A quale giocatore non è mai capitata una serie negativa di mani, o ancor più spesso di tornei, in cuivincere sembrava diventato ormai impossibile? Sono proprio questi i periodi in cui reagire correttamente è fondamentale per evitare di andare broke.

Downswing, una questione...matematica!

Qual è la possibilità di patire un downswing? Dipende dalla varianza. Più un giocatore ha un winrate basso (per winrate si intende il tasso di guadagno calcolato in big blinds per 100 mani nel cash game o il ROI nei tornei) e dunque una varianza elevata, più elevata sarà la possibilità di essere vittima di un downswing. Agli high stakes anche i migliori giocatori con winrates relativamente poco elevati possono subire swings molto violenti.

In Poker Mindset di Ian Taylor e Matthew Hilger, si può leggere una citazione di Craig Hartman nel capitolo in cui si parla di downswing : "Nel lungo periodo tutti finiranno per patire una serie negativa peggiore di quella che credevano possibile. La differenza tra un giocatore vincente ed uno perdente è che quest’ultimo penserà di non essersela meritata".

Più elevato è il volume di gioco prodotto, più alta sarà la probabilità che si verifichi un avvenimento generalmente poco probabile. Se siete regular con un winrate anche molto buono, probabilmente patirete un downswing presto o tardi. Meglio dunque preparasi a questa evenienza per saper reagire al meglio.

Downswing e bankroll

La migliore protezione contro un downswing èadottare una buona gestione del proprio bankroll. La gestione del bankroll serve a non finire broke a causa di una serie negativa di mani (se si parla di cash game) o di tornei (MTT). Bisogna però sottolineare che qualunque sia la gestione del bankroll,il rischio non è mai nullo. In linea generale, una buona gestione del bankroll diminuisce sicuramente le possibilità di andare rotti.

Le strategie di gestione del bankroll cambiano a seconda del tipo di gioco (cash game, MTT, sit & go) e delle varianti giocate (Hold'em o Omaha). Sarebbe bene giocare sempre con un certo numero di buy in per poter attutire le perdite e continuare a giocare allo stesso limite. Ad esempio, giocate con 50 buy in (1 buy in = 100 big blinds) al NL100 e decidete di fare level down al NL50 quando scendete sotto i 40 buy in. Per perdere 10 stack al NL100 basterà perdere 1000 big blinds in questo limite, cosa abbastanza frequente in periodi di downswing. D’altra parte, una volta scesi a NL50, bisognerà guadagnare 2.000 big blinds (20 stack) per riportare in pari il proprio bankroll e rifare level up.

Se deciderete di giocare con 100 buy in (come si consiglia) ad un limite prestabilito avrete invece un margine molto più ampio per affrontare i periodi negativi e per ricostruire più rapidamente il vostro bankroll.

Psicologia di un dowswing

Il downswing non è altro che unaquestione di probabilità e gestione. Comporta però anche una buona dose di psicologia per due ragioni principali: il tilt e la negazione.

Il tilt è una ragione facile da comprendere. Quando un giocatore patisce un downswing può iniziare a giocare in maniera emotiva piuttosto che razionale, prendendo spesso decisioni non ottimali con il risultato di aggravare ulteriormente le perdite. Secondo la propria forza mentale, l'avversione al rischio e la quantità di denaro messo in gioco, un giocatore può andare in tilt più o meno facilmente rispetto ad un altro. Evitare il tilt, o saper lasciare il tavolo quando si è in tilt, è già un buon modo per evitare di perdere più del dovuto.

Il secondo parametro, quello della negazione, è più delicato, in quanto più difficile da riconoscere e quindi da correggere. Un giocatore potrebbe semplicemente non rendersi conto di essere in tilt. Il suo ego potrebbe impedirgli di accorgersi che il suo bankroll si è ridotto talmente tanto che fare level down è inevitabile. Potrebbe anche succedere di non rendersi conto che alcune perdite non siano dovute solo alla sfortuna ma anche al modo di giocare. Certi giocatori rifiutano di ammettere che il loro stile di gioco è inappropriato per certi limiti perché, ad esempio, questo stile li porta a giocare mani marginali, o ad entrare in grossi piatti in spot totalmente sbagliati.

"Quando pensate che il vostro bankroll sia al sicuro, dubitate. Quando pensate di essere regular vincenti, dubitate. Si è detto spesso che l'umiltà è la chiave del successo nel poker, ed è vero", diceva Andrew "BalugaWhale" Seidman.

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