Su PokerNews.IT puoi giocare solo se hai almeno 18 anni. Il gioco può causare dipendenza. Gioca responsabilmente.

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Agenzia delle Dogane e dei Monopoli 18+

Strategia per le Varianti Miste: Farsi strada nel PLO

Strategia per le Varianti Miste: Farsi strada nel  PLO 0001

Questa settimana ho avuto l'opportunità di giocare in un torneo privato di PLO su Full Tilt Poker con 84 giocatori. Dopo circa quattro ore di gioco, ho vinto l'evento. Ma c'è stata una mano a metà del tavolo finale che ha susciatato qualche pensiero nella mia mente, sia durante la mano che dopo il torneo. Siccome il PLO è una delle componenti dei giochi mix e che molti dilettanti possono permettersi di pagare l'ingresso ad un torneo del genere anche alle WSOP di quest'anno, analizzerò questa mano.

Per dare un'idea della situazione, cinque giocatori erano rimasti in partita. Le puntate forzate erano a 1.500 e a 3.000 ed io avevo un vantaggio enorme. Gli stacks al tavolo erano: piccolo buio-45.000; grande buio-32.000; UTG-17.000; io- 138.000; bottone -19.000. Mi sono trovato con una starting hand molto buona per una mano di PLO: 8910J. Anche se di primo acchito per un occhio poco esperto 8-9-10 non sembra poi così buono, stasticamente questa mano è una delle migliori possibili per il PLO. Il motivo risiede nel fatto che ha un potenziale enorme per costruire una scala. Ci sono almeno 20 scale diverse possibili in questa mano, molte delle quali potranno tranquillamente essere vincenti. Questa variante particolare ha anche qualche potenziale di colore a fiori.

Dopo che il giocatore under the gun ha abbandonato la mano, ho aperto con un rilancio pot-sized di 10.500. Si potrebbe obbiettare che un limp sarebbe stato più adatto per mettere in trappola uno degli short stack inducendolo a rilanciare con una mano marginale, avevo però giocato in modo molto aggressivo al tavolo finale. E giocare un limp avrebbe potuto far scattare campanelli d'allarme nella mente del mio avversario; un rilancio del piatto avrebbe confuso maggiormente le idee dato che era una giocata che avevo proposto più volte a quel tavolo.

Il bottone ha foldato. Il piccolo buio ha poi chiamato per circa il 20% del suo stack prima che il grande buio rilanciasse all-in. Tornato a me il turno di parola, ho fatto due cose: ho imprecato, poi ho premuto il bottone "Time Bank" che mi ha lasciato il tempo di prendere quella che sarebbe stata la decisione migliore. Dovrebbe essere chiaro che il mio problema non era il rilancio del big blind in sé. Dopotutto avevo una delle migliori possibili mani iniziali di PLO e con buona probabilità il big blind stava solo cercando uno squeeze con una mano marginale dato il denaro morto extra rappresentato dal call dello small blind. Non credevo però fosse necessariamente questa la situazione in cui mi trovavo – lui non aveva rilanciato una sola volta al tavolo finale ed era più probabile avesse una mano molto forte - ma tutto era possible. Il mio vero problema era il piccolo buio che mi seguiva e che doveva ancora agire.

C'erano diversi possibili risultati per la mano. Se avessi ri-alzato ed il piccolo buio passato, sarebbe stata una bella occasione per eliminare il grande buio. Se avessi vinto la mano, avrei avuto182.000 chips a quattro-mani, con il mio avversario più vicino a 74.000.

D'altra parte, se avessi ri-alzato e il piccolo buio chiamava, molte altre cose diverse sarebbero potute succedere. Se avessi vinto tutti e due i pot, avrei avuto 215.000 a tre mani e avrei potuto chiudere il torneo. Se avessi vinto il side pot avrei ottenuto 118.000 a quattro mani con il mio avversario a 96,000. Se lo small blind avesse vinto entrambi i pot, lui si sarebbe guadagnato un vantaggio con 122.000 contro le mie 93.000 a quattro mani. Se lo small blind avesse vinto il side pot ed il big blind avesse vinto il main pot, gli stacks sarebbero stati small blind – 24.000; big blind – 96.000; io – 93,000.

Come è facile osservare, parlare prima dello small blind era un grosso problema che avrebbe portuto cambiare il corso del torneo per me. Fino a quel punto mi ero fatto strada fino al tavolo finale a nove mani, aumentando le mie fiches da 70.000 a 138.000. Mi sentivo uno dei giocatori migliori seduti a quel tavolo e nella posizione di mettere pressione agli short stacks.Volevo veramente rischiarmi tutto giocando un piatto a tre mani con tutte le fiches in preflop per un terzo dell'ammontare del mio stack?

Decisi che la risposta a quella domanda era no. Anche se avevo avuto una delle migliori mani iniziali possibili nel PLO, non era una buona mossa per me. Potevo facilmente rinunciare alla mia mano, conservare le mie fiches a 128.000 e soprattutto preservare la mia posizione di vantaggio. Da quel punto potevo cercare soluzioni migliori, piatti da giocare in testa a testa dove il mio avversario avrebbe potuto rilanciare meno e solo per mettere pressione. Come infatti è successo, anche lo small blind ha passato. Il risultato finale è stato che il piccolo buio e il grande buio hanno negoziato posizioni e chip e io ho perso solo 10.000. Ero ancora in controllo del torneo e ho buttato fuori gli ultimi quattro giocatori nei quindici minuti successivi.

Molte delle generazioni di giocatori di oggi si accontentano di portare a casa tutte le chip in preflop quando sanno di avere la mano migliore. Se poi perdono la mano possono dire "Bhe almeno ho giocato le mie chips con un buon punto". Ciò potrebbe essere vero, ma nel poker bisogna saper prendere decisioni migliori del proprio avversario. Il modo per massimizzare varamente il tuo vantaggio è giocare dopo che è sceso il flop forzando gli avversari a prendere più decisioni ad ogni street -specialmente in giochi come il PLO, dove i valori delle mani preflop sono più vicini di quelli in un gioco come hold'em. Altimenti stai solo giocando a testa o croce.

SCOPRI DI PIÙ

Altri Articoli