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2009 WSOP Main Event - The Final Table

November Nine Final Table
Giorni 1
Event Info

2009 WSOP Main Event - The Final Table

Risultati finali
Vincitore
Mano Vincente
99
Premio
$8,547,042
Event Info
Buy-in
$10,000
Montepremi
$27,220,989
Entries
9
Prossimo Incremento Premio
Posizione 2
$5,182,928
Informazioni livello
Livello
42
Bui
1,000,000 / 2,000,000
Ante
300,000

Seat 7: Joseph Cada (13,215,000)

Photo courtesy of PokerStars.com
Photo courtesy of PokerStars.com

Il ragazzino di Shelby Township, Michigan è tutto l’opposto di Darvin Moon. Indossa il cappellino girato al contratio, ha un computer e gioca a poker online. Porbabilmente ha giocato più mani lui in un solo weekend di quante Moon ne abbia giocate nella propria vita.

A 21 anni e 354 giorni d’età, Joe Cada potrebbe diventare il più giovane campione del Main Event delle WSOP superando l’attuale detentore del record - il campione del 2008 Peter Eastgate. Lui, così giovane, ha già accumulato vittorie per quasi mezzo milione di dollari. Ex-studente di college, questo giovane ragazzo - amico del 10° classificato dello scorso anno Dean Hamrick - ha potuto comprarsi una casa a 19 anni

Cada parte quinto questa sera in quanto a chips ed ha una posizione di vantaggio rispetto al grosso stack di Eric Buchman.

Tags: Joe Cada

Seat 6: Eric Buchman (34,800,000)

Photo courtesy of PokerStars.com
Photo courtesy of PokerStars.com

Trentenne e giocatore di poker professionista, Eric Buchman arriva al tavolo finale con il secondo più grande stack. Non fatevi qundi ingannare dalla scarsa attenzione che i media gli hanno dedicato, Eric Buchman arriva con esperienza e soprattutto moltissime chips ed è un insidioso avversario nella corsa al titolo.

Prodotto di un’educazione ricevuta nella sale da gioco di Atlantic City, Connecticut e nei club underground di New York City, Buchman ha iniziato a giocare a poker quando ancora andava al college. È stato suo fratello ad iniziarlo al gioco e appena ha raggiunto la consapevolezza di poter vivere giocando ha fatto del proprio hobby una professione.

Tags: Eric Buchman

Seat 5: Steven Begleiter (29,885,000)

Steven Begleiter
Steven Begleiter
Sentiremo un bel po’ di cori oggi provenire dalle cheerleaders di Steven Begleiter che loro chiamano "Begs". E lui stesso farà certamente sentire la propria voce al tavolo finale potendo partire con il terzo stack più grande.

La serata promette certamente bene per il quarantasettenne di Chappaqua, New York come del resto tutto il più recente periodo della sua vita. I passato aveva lavorato come manager finanziario per il gigante Bear Stearns, e dopo una “crisi di liquidità”, Begleiter ha lasciato la ditta in rovina a Wall Street. Le finanze personali di Begs si sono però rapidamente riprese e lui stesso ha deciso di continuare a lavorare nonostante il premio sicuro a questo final table.

Begleiter non era riuscito ad andare a premio nel suo primo Main Event lo scorso anno, ma nel 2009 ha certamente rimediato.

Seat 4: Kevin Schaffel (12,390,000)

Forse questo nome non suona tanto familiare ma non è un caso trovare Kevin Schaffel a questo tavolo finale. Schaffel ha giocato i Main Event degli ultimi cinque anni e tre volte è andato a premio. Prima di quest’anno, però, il suo miglior risultato era stato un 42° posto nel 2004. Questa volta ha fatto decisamente meglio e si ritrova con 50 big blinds quando nove giocatori lo separano dal titolo.

Schaffel ci ha raccontato di aver iniziato a giocare a poker quando aveva solo 12 anni. E questo è successo 40 anni fa. Ora è un editore in pensione e sta rapidamente trovando la propria dimensione nei tornei di poker. Poco dopo essersi guadagnato un posto al tavolo finale a luglio, Schaffel ha vinto un altro premio a sei cifre al Legends of Poker in L.A.

Questa sera Schaffel si trova a avvantaggiato per esperienza e posizione favorevole al tavolo.

Seat 3: Phil Ivey (9,765,000)

Phil Ivey
Phil Ivey
Sette bracciali - due quest’anno. $12 milioni vinti in carriera nei soli torneo. 36 piazzamenti a premio nelle WSOP. 3° nella classifica di guadagni di tutti i tempi con il primo posto a portata di mano se si piazzerà almeno quinto questa sera. 1 titolo WPT. Rispettato e temuto dai suoi pari e tutto questo a soli 32 anni. Questo uomo non ha di certo bisogno di presentazioni.

Si tratta di una scenario da sogno per i tifosi di poker di tutto il mondo: vedere il giocatore dai più ritenuto il più forte e completo al mondo giocherà il tavolo finale del torneo più grande e difficile al mondo. Ad inizio mese, ad Ivey è stata dedicata la copertina della rivista ESPN ma altri molti media hanno dimostrato interesse per la sua persona: USA Today, il New York Times, l’Associated Press e perfino Playboy.

Anche se è troppo presto per poter capire quale effetto potrebbe avere una vittoria di Ivey sul mondo del poker, una cosa è certa: il riscontro sarà enorme.

Ivey arriva al tavolo finale con al settimo posto con 9’765’000 in chips, ma onestamente questo non vuol dire molto ora. Tutti gli occhi sono puntati su Ivey che nonostante i 40 big blinds con cui inizia la giornata resta per molti il favorito.

Tags: Phil Ivey

Seat 2: James Akenhead (6,800,000)

Il ventiseienne James Akenhead è lo short stack ad inizio del tavolo finale di questo Main Event - la cenerentola dei November Nine 2009. Akenhead, ex conducente di treni in Inghilterra, è parte ora della nuova generazione di professionisti di poker — ed è uno di quelli che possono già vantare grandi successi. Ha raggiunto la strabiliante cifra di 26 piazzamenti a premio nei due anni passati.

Pochi mesi fa, Akenhead ha concluso al 9° posto il Main Event delle WSOP Europe Main Event, incassando $109’687. E chi potrebbe dimenticare il finale mozzafiato tra Akenhead e Grant Hinkle nell’evento #2 ($1,500 No-Limit Hold'em) delle WSOP 2008?.

Non c’è dubbio che questa sera Akenhead abbia tutte le intenzioni di migliorare i due risultati ottenuti nei precedenti tavoli finali.

Tags: James Akenhead

Seat 1: Darvin Moon (58,930,000)

La sola scusa per non sapere che Darvin Moon è stato il chip leader del Main Event delle WSOP per gli ultimi quattro mese è o che sei nuovo del poker o hai vissuto in una caverna.

Moon, a taglialegna del Maryland, è la perfetta antitesi dei giovani prodigi provenienti dal poker online. Lui non ha mai giocato poker online, non ha nemmeno un indirizzo email e a dirla tutta non ha nemmeno un computer. Il Main Event 2009 è stato il primo torneo WSOP mai giocato da Moon. La sua partecipazione è frutto della vittoria di un satellite nel West Virigina. Si è così visto costretto a prendere per la prima volta un aereo - destinazione Las Vegas.

Non lasciatevi però ingannare dall’apparenza “retrograda” di Moon. Ha giocato con estrema saggezza per tutto il torneo fino al tavolo finale. Non è mai andato all-in a rischio eliminazione nei primi otto giorni di torneo.

Tags: Darvin Moon

I November Nine

Poco dopo cena il 15 luglio dieci giocatori di poker si sono ritrovati attorno all’ultimo tavolo rimasto nell’enorme Amazon Room per continuare la più importante partita della loro vita. Sotto i riflettori e ripresi dalle telecamere della ESPN, i dici avevano gli occhi del mondo puntati su di loro.

Poco più di un’ora dopo l’inizio del gioco a dieci, Jordan Smith si è visto servire due assi rossi -- una situazione idilliaca nelle fasi finali di un grande torneo soprattutto se si tratta del Main Event delle World Series of Poker. La mano in questione è stata giocata in heads-up tra Smith e il chip leader Darvin Moon quando questi ha puntato quattro milioni su un flop con otto carta alta e Smith ha risposto con un check-raise all in e l’overpair in mano. Moon ha subito chiamato mentre la folla si radunava attorno al tavolo per assistere all’enorme showdown.

Moon, che aveva giocato alla grande per svariati giorni, ha girato due otto rossi con i quali aveva ottenuto il set migliore. Lo sfortunato Smith si ritrovava con ben pochi outs in grado di salvarlo dall’eliminazione. Due carte ininfluenti al turn ed al river hanno deciso la mano che ha dato inizio ai festeggiamenti dei nove finalisti ufficiali.

Erano appena stati decisi i November Nine.

**********

Dopo tre mesi e ventitré giorni, il Rio brulica nuovamente di giocatori, appassionati e giornalisti da ogni parte del mondo. In gara restano però solo 9 dei 6’494 iscritti che avevano dato vita al Main Event. I nove pretendenti al titolo si ripresenteranno con questi rispettivi stack quando le carte verranno nuovamente distribuite:

Posto 1: Darvin Moon (58,930,000)
Posto 2: James Akenhead (6,800,000)
Posto 3: Phil Ivey: (9,765,000)
Posto 4: Kevin Schaffel (12,390,000)
Posto 5: Steven Begleiter: (29,885,000)
Posto 6: Eric Buchman (34,800,000)
Posto 7: Joseph Cada (13,215,000)
Posto 8: Antoine Saout (9,500,000)
Posto 9: Jeff Shulman (19,580,000)

I numeri non possono mentire e una verità emerge palese: Darvin Moon è il netto favorito con oltre il 30% delle chips in gioco. Tra coloro che proveranno a ribaltare la situazione abbiamo un investitore di Wall Street (Begleiter) ed uno studente francese di ingegneria(Saout), un imprenditore del settore editoriale (Schaffel) ed un online grinder con la faccia da bambino (Cada). Pros? Abbiamo anche questi. Buchman ha ottenuto risultati nei tornei live con costanza arrivando ad oltre 20 piazzamenti a premio nella sua breve carriera. Akenhead ha fatto bene sia nel circuito europeo sia alle WSOP. Il solo uomo con esperienza di tavolo finale al Main Event è Shulman che ha fatto notizia per le sue critiche alle WSOP nonostante possa vantare buoni risultati in questa manifestazione. E poi c’è Phil Ivey. Cosa si potrebbe dire di questo giocatore? Oltre $12 milioni vinti in carriera e sette bracciali d’oro (di cui tre in questo anno da solo). A caccia del titolo di più giovane giocatore con otto bracciali nella storia delle WSOP, Ivey è per molti il favorito di questo evento nonostante parta in netto svantaggio. Questo tavolo finale si preannuncia uno dei più emozionanti di sempre.