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Curiosità delle WSOP 2012

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Domenica sera due delle stelle più luminose del poker mondiale hanno giocato contemporaneamente un final table delle WSOP. Si tratta di Phil Ivey e Phil Hellmuth, il primo inseguiva il suo 9° braccialetto, il secondo il 12°, un record assoluto. Entrambi sono arrivati fino all’heads up finale, ma solo uno dei due Phil ha trionfato.

1. Hellmuth vince il suo 12° braccialetto, Ivey cede a Frankenberger

Chi ha avuto il privilegio di seguire l’Evento #18: $2,500 Seven Card Razz nella Pavillon Room del Rio Casino, ha potuto assaporare un entusiasmo che non si vedeva da anni. Purtroppo pochissime delle persone presenti in sala hanno potuto vedere le carte e seguire l’azione in modo completo. Per quanto visto Frankenberger ha giocato in modo molto aggressivo ed Ivey è sembrato frustrato. Negli stessi istanti nell’Amazon Room, Hellmuth si dava battaglia con Don Zewin, giocatore finito al terzo posto nel Main Event delle WSOP 1989, l’anno in cui lo stesso Helmuth vinse il braccialetto battendo nel testa a testa finale Johnny Chan. Hellmuth si è ritrovato con circa l’80% delle fiches in gioco, ma il suo avversario non si è dato per vinto recuperando con alcuni pot sostanziosi e riducendo lo scarto a 1,3:1. Tutti pensavano alla reazione che Poker Brat avrebbe avuto in caso fosse stato lui il runner up. Frankenberger intanto riusciva ad avere la meglio su Ivey. A questo punto in molti hanno pensato che nessuno dei due campioni potesse vincere un nuovo braccialetto, ma la tenacia di Hellmuth non era ancora finita e in meno di mezz’ora l’Evento si è concluso con il successo di “Poker Brat”. Un trionfo arrivato non nel Texas Hold’em come in molti avrebbero pronosticato, bensì nel Razz.

2. La favola di Schaefer

Nel gergo pokeristico d’Oltreoceano quando si parla di “weekend warriors”, ci si riferisce a quei giocatori che possono permettersi un solo evento dal buyin a quattro cifre. Alcuni di loro hanno giocato tutto l’anno nella speranza di costruirsi il bankroll necessario per essere a Las Vegas a giugno. Atri hanno risparmiato nella vita quotidiana per poter inseguire un braccialetto WSOP. Non è così sporadico vedere un w/e warrior trionfare.
Brandon Schaefer è un ex professionista e quindi non è parte di questa categoria, ma a suo modo possiamo farlo rientrare. Indubbiamente era ed è un grande combattente. In questo periodo Brandon sta finendo la scuola per Ufficiali delle US Army e si prepara per la scuola di jet in Alabama. E’ arrivato a Las Vegas non per giocare a poker, ma per partecipare all’Electric Daisy Carnival. Si sa però che il primo amore non si scorda mai e appena viste le carte delle WSOP la tentazione di sedersi al tavolo è stata troppo forte. E così Brandon si è iscritto all’Evento #14 il $1,500 No-Limit Hold’em Shootout. Inutile dirvi che ha vinto ogni singolo “tavolo” strappando braccialetto e $311,174. Un’avventura che può essere di stimolo per tutti gli indecisi. A volte essere leggeri di testa può aiutare a raggiungere il successo.

3. Tre braccialetti in tre anni per Matros

E’ vero che Ivey, Hellmuth e lo stesso Schaefer hanno monopolizzato l’attenzione dei media nel weekend scorso, ma la cavalcata di Matt Matros non può passare in sordina. Matt ha infatti vinto un braccialetto in ciascuna delle ultime tre edizioni delle WSOP. Un trionfo all’anno ottenuto tra l’altro in varianti di gioco differenti dell’hold’em: no-limit six handed, mixed, and fixed limit. Il primo successo è datato 2010, il secondo 2011 e il terzo 2012. La costanza è il suo forte. E’ l’unico giocatore ad aver vinto tre braccialetti in questa decade. L’altro ieri si è aggiudicato $454,835 dominando l’Evento #16 il $1,500 No Limit Hold’em - Six Handed, battendo 1603 avversari, tra cui il runner up Mark Radoja. In carriera Matros ha vinto oltre due milioni di dollari. Il suo successo più profittevole è stato quello ottenuto nel 2004 al WPT Championship ( $706,903).

4. La tripletta più difficile

E voi preferireste vincere un braccialetto in tre edizioni differenti o vincerne tre nello stesso anno?
La tripletta nello stesso anno è riuscita solo a cinque giocatori: Hellmuth (1993), Ivey (2002), Ted Forrest (1993), Jeffrey Lisandro (2009) e Walter “Puggy” Pearson (1973). Otto giocatori sono stati capaci di vincere un braccialetto in tre edizioni consecutive delle WSOP: oltre al già citato Matros la listra comprende , Lakewood Louie (1978-1980), Bill Boyd (1971-1974), Bobby Baldwin (1977-1979), Allen Cunningham (2005-2007), Gary “Bones” Berland (1977-1979), Johnny Moss (1974-1976) e Doyle Brunson (1976-1979). Solo Matros e Cunningham hanno ottenuto questo risultato straordinario dopo il 2003 ossia dopo “l’effetto Moneymaker”..

5. Il ritorno di Doyle

Mercoledì scorso Doyle Brunson è tornato a giocare alle WSOP nell’Evento #15 il $5,000 Seven Card Stud Hi-Low Split 8-or-Better. Texas Dolly è sembrato più interessato alla finale NBA della Western Conference tra Oklahoma City Thunder e San Antonio Spurs. Texas Dolly ha confermato che quest’anno prenderà parte a meno Eventi. Vista l’età avanzata, Brunson non ama stare fino a tarda ora al tavolo, e preferisce dedicarsi al cash game dove può ritirarsi quando vuole.
E’ stata comunque una emozione vederlo alzarsi per seguire ed incitare suo figlio Todd che si era guadagnato il final table nell’Evento #15. E durante lo streaming live del tavolo finale Doyle è arrivato su WSOP.com per commentare insieme a Dave Tuckman. Il conto dei braccialetti a casa Brunson è rimasto fermo a 11. Todd infatti si è piazzato al secondo posto, battuto in heads up da Adam Friedman. Suo padre Doyle tornerà protagonista nell’Amazon Room per il $50,000 Poker Player’s Championship.

Name Surname
Stefano Villa

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