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Tre Miti a cui non credere nei tornei di poker: ecco quali sono

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Anche il poker è pieno di falsi miti. Intesi come strategie da seguire in maniera robotica e come se fossero regole non scritte. Niente di più sbagliato di tutto questo. Ogni spot, ogni mano, ogni singola partita fa storia a se. Ovviamente ci sono delle basi di partenza che sono simili fra loro, ma esistono poi delle variazioni in ogni percorso che affrontiamo. Insomma non fatevi traviare dai falsi miti nel poker.

Ne esistono tre che oggi vogliamo in qualche modo sfatare. Perché sia nel breve, ma soprattutto nel lungo periodo questi falsi miti avranno due aspetti negativi sul vostro rendimento pokeristico: condotte non idonee ti porteranno a vincere poco, perdendo molto. E in secondo luogo avranno come effetto quello di distorcere i tuoi ragionamenti dalla realtà del poker stesso.

Vediamo quali sono questi falsi miti.

Non esiste il sempre in questo gioco

Chi da qualche anno mastica poker e gravita nel mondo dei forum di settore, avrà spesso visto discussioni su mani, in cui qualcuno afferma convinto: “se chiami al flop, devi poi farlo sempre al turn e river“. Errato, nel poker non funziona così. Ogni mano, ogni singola strada fanno storia a se e soprattutto su di esse pesano un sacco di fattori che cambiano di volta in volta.

Facciamo un esempio pratico, ma che schiarisce le idee.

Sei di grande buio con 43 e un giocatore da early rilancia e chiama il bottone. Decidi di completare per vedere un flop che recita 1066 . Opti per un Check, l’original raiser esce per il 50% del pot e il grande buio rilancia. In tanti diranno: “Se hai chiamato preflop con quelle carte, non puoi mai passare sul quel flop e devi sempre chiamare“.

In realtà sono molti di più i motivi per i quali conviene passare, rispetto a quelli che ci possono far pensare di rimanere nel colpo:

- Il gioco non vale la candela. Nel senso che stai pagando un prezzo altissimo in questa scommessa, senza sapere se hai ottime percentuali di vincere il piatto. Poteva essere giusto chiamare la cbet dell’original raise, ma il rilancio è troppo pesante da affrontare.

- In questo situazione ricordati che un eventuale tuo call non chiude l’azione prima del turn. Infatti, l’ultimo a parlare sarà l’original raise: può callare, passare, ma soprattutto potrebbe rilanciare a sua volta. E se sceglie questa azione sarai in mezzo a due fuochi, con l’azione nuovamente aperta.

- Almeno uno dei tuoi rivali potrebbe avere un progetto di colore più alto del tuo. Se OR o Bottone hanno due carte a fiori in mano, saranno per forza più alte delle tue. E si tratta di un assoluto disastro per te, nel caso in cui scendesse una terza carta a fiori sul board.

- Potresti già essere “morto” al flop. Basta che uno dei due abbia 10-10 in mano e nessun prato fiorito, a meno di un’improbabile scala a colore runner-runner, può salvarti dal full house.

Ogni decisione nel poker è indipendente, quindi prendi semplicemente la migliore decisione possibile sulla base delle informazioni a tua disposizione.

I risultati del breve termine possono essere dannosi nel lungo periodo

La frase del titolo che vi abbiamo riportato, è il secondo falso mito nel mondo del poker. Ogni aspetto positivo o negativo che succede nel giorno X al tavolo Y, non determina proprio nulla nei risultati del futuro. Se un un giocatore vincente sta affrontando un momento di varianza negativa, sarà portato ad affrontare ogni singola situazione con la mentalità sbagliata.

chips

L’errore è credere che tutto quello che è successo fino ad oggi, possa ripetersi anche in futuro. In realtà non è così: gli eventi passati non hanno influenza sugli eventi futuri. Per cui il giocatore vincente dovrà continuare a macinare mani, chips e rivali, fino a quando la varianza non tornerà ad essere sua amica. Chiaramente è più facile a dirsi che a fare, ma non abbiamo altre vie.

Prendere decisioni basate su presupposti traballanti è un modo rapido per perdere un sacco di fiches. Non dobbiamo cambiare il nostro stile in base alla varianza, non dobbiamo cambiare le strategie se le cose girano male. Ma giocare e scegliere la soluzione più idonea, per vincere il più possibile. O se nel caso, per limitare i danni.

Le percentuali di vincita sono come tassi stabili

Il terzo falso mito nel poker, concerne la leggenda metropolitana che le vincite nel poker sono come dei tassi stabili. Soprattutto nel cash game. Ovvero il giocatore “Tizio” vince X soldi ogni tot numero di mani giocate. Non è così assolutamente. Il poker non garantisce un reddito fisso. Altrimenti lo farebbero tutti di mestiere, mentre coloro che ne hanno fatto una professione sono davvero pochi.

In realtà, downswings e upwings prolungati sono comuni per i giocatori di poker professionisti e questo rende praticamente impossibile prevedere il tuo reddito mensile esatto. Invece di concentrarti su come migliorare la tua percentuale di vittorie, passi il tempo a macinare quella attuale, ignorando il tuo sviluppo nel processo.

Per i giocatori dei tornei, stimare i guadagni è ancora più difficile. Più grande il field è più grande sarà la varianza. Dunque è impossibile per un giocatore stimare il suo ROI preciso. Può giungere al final table di un torneo, vincere un discreto premio, ma essere ugualmente in perdita rispetto ai mesi precedenti.

Conclusioni

Come giocatore di poker devi fare del tuo meglio per pensare in modo critico, a tutto ciò che ascolti ed evitare di credere a idee sbagliate, come le tre di cui abbiamo discusso oggi. Questa è la mentalità di cui hai bisogno per raggiungere il tuo pieno potenziale in questo gioco.

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Nel mondo del giornalismo sportivo da quando avevo 16 anni, ho all'attivo quasi 800 radiocronache di eventi sportivi e quasi 20 mila articoli sportivi. Da 20 anni nel mondo del poker, del betting e del gaming. Cavallo di battaglia: "Amici Miei".

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