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Poker Cash Game Strategy: l'importanza dello stack

Poker Cash Game Strategy: l'importanza dello stack 0001

Capita a volte, soprattutto nelle partite di poker cash game a low e medium stake, che alcuni dei nostri avversari non tengano in minimo conto le pot odds della mano. La situazione più tipica è quando questi giocatori si trovano su una draw e nonostante la nostra puntata offra loro pot odds che non consentono una corretta chiamata, arriva puntualmente il loro call...che si trasforma in tilt da parte nostra quando poi chiudono il punto! Come è possibile limitare questo tipo di situazione senza dover pushare (e quindi rischiare tutto lo stack) per farli andare via?

Ecco la risposta Scott Fischman, forte giocatore professionista americano, sia di live che online poker.

In realtà è molto importante poter sfruttare questo tipo di errori da parte degli avversari in un partita di no limit cash game. Pazienza se poi si viene battuti, ma non si può giocare male per paura di ricevere una bad beat.

In un torneo subentrano altri fattori, legati allo stack e alla fase specifica della gara. Proteggere il proprio stack è vitale. Ma nel cash game ogni mano è fine a se stessa e lo scopo è ottenere il massimo profitto, soprattutto sfruttando gli errori altrui.

La paura di perdere lo stack va eliminata. Se questa è la preoccupazione, allora è necessario scendere di livello e giocare a limiti più bassi.
Inoltre è molto importante valutare bene con quale stack sedersi al tavolo. Questo dipende ovviamente dai bui, ma anche dallo stack degli altri giocatori e dalla strategia di gioco che si desidera impostare per batterli (ammesso che si conosca il loro gioco).

Le domande da porsi sono queste:

Quanti soldi ha il giocatore più debole al tavolo? Che tipo di debolezza è la sua: è un maniac o una calling station? Quante chips hanno i giocatori più forti, quelli che vogliamo evitare? Quanto deep è lo stack della maggioranza dei giocatori rispetto ai bui?

Lo scopo di queste domande è quello di fornirci un'approccio "economico" alla partita che riduca il più possibile la varianza del poker, facendoci ottenere il massimo ritorno con rischi bassi. Facciamo un esempio. Diciamo che il giocatore peggiore sia un maniac, con 1.000$ di stack. L'informazione di per sé non è sufficiente, dobbiamo capire quanto è "deep".

Immaginiamo che la partita sia $2-$5, il che vuol dire che ha 200 big blinds (stack medio). Contro stack medio-bassi è più difficile controllare la varianza, quindi è meglio concentrarsi su un gioco solido ed avere più possibilità di re-buy. Ma se i limiti sono invece $1-$2, e quindi l'oppo in questione ha 500 big blinds (stack molto grande), allora conviene entrare con almeno altrettante chips o, se possibile, il massimo consentito dalle regole del tavolo.

Un consiglio di saggezza pratica vuole comunque che, in caso di dubbio sulla "stack strategy", sia preferibile scegliere la prudenza, ovvero entrare con poco. Personalmente so di alcuni pro di cash game che si siedono al tavolo con il minimo consentito e poi eventualmente aggiungono chips mano a mano che le dinamiche del tavolo diventano più chiare.

Metti alla prova i nostri consigli nelle sale più affidabili per il cash game.

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Nicola Pagano

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