Ecco una mano che spiega molto dell'Omaha Hi-Lo. Due shortstacks sono finiti con tutti i soldi nel piatto. Il tavolo regala al river la mano alta a uno e quella bassa all'altro. Anche se si sono divisi la posta entrambi hanno mugugnato dimenticando che potevano essere eliminati. Nei giochi split-pot il bicchiere è sempre mezzo vuoto.
Arrivato al limite delle sue chips, Richard Ashby ha puntato su tutte le streets e quando sul tavolo sono scesi Ashby ha mostrato per un nut flush e il low.
Jordan Morgan ha floppato una scala con i del flop che né Reza Payvar né Jared Davis sono stati capaci di contrastare. Non c'è stato nessun low e Payvar è uscito al 17° posto, mentre lo stack di Davis è stato seriamente intaccato.
Ricalcando la mano di Jordan Morgan, Jared Davis si è imbattuto in una coppia d'assi di Randy Kling, e dopo questa sconfitta Davis è rimasto con due sole chips da 1,000.
"Una chip e una sedia" è una buona massima, ma Davis non è riuscito a sopravvivere alla mano successiva ed è uscito al 16° posto.
Il gioco è caduto in una sorta di torpore in cui nessunno è in grado di piazzare un colpo decisivo. Ma Bryan Devonshire ha vinto un po' di piatti, incluso uno grosso in cui Benny Wah è rimasto a lungo nel tank prima di abbandonare al turn, ed ha portato il suo stack a 286,000.
Ci si avvicina al tavolo finale e i nostri shortstacks stanno cadendo uno a uno. Anoput Phimmasone è stato colpito in quella mano con Bryan Devonshire e non è riuscito a riprendersi, finendo al 14° posto. E anche Tad Jurgens è stato costretto a puntare l'ultima delle sue chip e ha scartato chiudendo così al 13° posto.