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Il jet lag nel poker: come affrontarlo (parte 1)

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Tratto da "Stay Stacked: Dealing with Jet Lag", di Lynn Gilmartin per PokerNews.com

La vita del giocatore di poker professionista è spesso costellata di viaggi che alcune volte hanno come meta finale Paesi con una differenza di orario sostanziale rispetto al nostro, in certi casi anche di tantissime ore.

E’ il caso ad esempio di Las Vegas, negli Stati Uniti, dove tra qualche settimana inizieranno le World Series Of Poker: i giocatori italiani dovranno affrontare non solo un lungo e sfiancante viaggio che varia dalle 8 alle 18 ore a seconda degli scali e delle attese in aeroporto, ma anche una differenza di fuso orario che tra l’Italia e il Nevada è pari a 9 ore.

I principali problemi che si incontrano quando si cavalca una vita di questo tipo dovuti al cosiddettojet lag sono: mancanza di energia, insonnia, e, in alcuni casi, scarsa attenzione.

Definiamo bene intanto il "jet lag": interruzione temporanea dei ritmi del corpo causata dalla più alta velocità di spostamento rispetto ai fusi orari diversi.

In tutti questi anni di attività mi piace pensare di essere riuscita a tenere sotto controllo il mio jet lag, ma dopo aver visto un articolo su uno studio condotto dalla “Harvard Medical School” riguardante il ripristino del ciclo sonno-veglia che Barry Carter ha “twittato” questa settimana, ho deciso di approfondire l’argomento.

Il jet lag può durare anche dei giorni e avere un impatto anche molto grave sul nostro gioco; tutti quanti conosciamo l’importanza del sonno e quanto esso incida sulle nostre capacità: è quindi necessario capire quando torneremo alla normalità e cercare di farlo il più presto possibile.

L’effetto negativo derivante dal jet lag varia da persona a persona, per cui è praticamente impossibile fornire un singolo rimedio per superare il problema; nel prossimo articolo proveremo a descrivere una combinazione di strategie utili per combatterlo. (continua)

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