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Recensione di Libri di Poker: 'Poker Winners Are Different' di Alan Schoonmaker

Recensione di Libri di Poker:  'Poker Winners Are Different' di Alan Schoonmaker 0001

"Molti esperti credono che – a causa di rake, tips, ed altre spese – l'85-90 per cento di tutti i giocatori online e nelle sale, sono 'perdenti' a lungo termine." Così si legge nella prima pagina di Poker Winners Are Different ( I Vincitori nel Poker sono Differenti), l'ultimo lavoro del Dr. Alan Schoonmaker, autore di 4 libri sulla psicologia industriale (in cui ha Ph.D. (laurea in medicina) ) ed anche numerosi articoli e tre altri libri che trattano il lato psicologico del poker.

Cosa distingue quella percentuale relativamente bassa di giocatori di poker che non perdono, in particolare quelli che non si accontentano di un profitto minimo, ma vincono cifre consistenti? Questa è la domanda a cui cerca costantemente una risposta Schoonmaker nel suo libro,

offrendo, come risultato, una significativa lista di qualità che contraddistinguono sia i vincitori che i perdenti. Poker Winners Are Different inoltre offre una fantastica serie di consigli pratici per identificare e delimitare le aree che hanno bisogno di attenzioni prima che si possa diventare parte della piccola percentuale di giocatori che traggono un profitto a lungo termine.

E' bene notare che Schoonmaker deferentemente aggiunge alla già citata dichiarazione, quello che suona come un esonero da responsabilità: "non esistono documenti sicuri" per fare una stima della percentuale di vincitori e perdenti nel poker, nonostante citi, da una fonte, che due amministratori di siti di poker online una volta hanno rivelato che solo il 7 e l'8 % rispettivamente dei loro giocatori concludesse l'anno con un profitto. Ovviamente, la maggioranza dei giocatori di poker sa, a livello intuitivo, che queste dichiarazioni sulla relativa scarsità di vincitori sono molto probabilmente vere. A dire il vero, chiunque abbia giocato a poker per un po' di tempo sa che anche se le dichiarazioni dei giocatori a volte asseriscono il contrario, ci sono molti più perdenti che vincitori, e tra i vincitori, sono davvero pochi quelli che vincono in maniera consistente anche a lungo termine

Schoonmaker parte con la premessa che anche se le abilità relative ai giocatori sicuramente sono differenti tra loro, "nella maggior parte dei casi, le differenze di abilità tra i giocatori sono molto meno che le differenze tra le loro motivazioni, disciplina, pensieri, reazioni ai sentimenti e risolutezza". Si può solo tentare di incrementare le proprie abilità nel poker, dice Schoonmaker, contando che "l'attitudine naturale" spesso determina quanto abile possa diventare un giocatore. Comunque, si può significativamente migliorare in altre aree del proprio comportamento e della personalità, dato che anche esse hanno un profondo effetto sulla resa complessiva ai tavoli. Sono proprio queste le aree a cui Schoonmaker dona più attenzione in Poker Winners Are Different.

Come è stato per gli altri libri di Schoonmaker, ci si accorge, durante lo sviluppo del libro, di quanto sia versato sui tanti aspetti psicologici che ha scelto di trattare. Un approccio del genere deriva sicuramente dal background accademico di Schoonmaker, il che distingue i suoi scritti da tanti altri libri sul poker, nonostante il rispetto e l'attenzione che porta l'autore verso quello che hanno scritto gli altri. Schoonmaker spesso cita altri autori, articoli ed osservazioni (da forum online, gruppi di discussione, email private, e altro) per aiutare a supportare o chiarire le sue tante osservazioni. Un beneficio palese di questo tipo di metodologia è il modo in cui il lettore esce dalla lettura di Poker Winners Are Different, non ha infatti solo imparato i pensieri attuali di Schoonmaker nei confronti di questi argomenti, ma si sarà fatto anche una buona idea di quello che la comunità di poker ha avuto da dire a riguardo, fino agli inizi del 2009.

A seguire una parte introduttiva, le parti 2-5 del libro si concentrano sui vari modi attraverso cui i vincitori danno con successo "il meglio di se", attraverso il controllo della loro attenzione, dei processi riflessivi, le informazioni che trasmettono, e le loro reazioni ai sentimenti. La parte 6, l'ultima, poi si sofferma a considerare come i vincitori "curano la maggior parte di questi elementi" agendo in modo decisivo.

I capitoli del libro fanno luce sulle varie qualità possedute dai giocatori vincenti, ed hanno titoli che identificano le qualità di cui man mano si discute, per esempio, "Winners Focus on Other People, (i vincenti fanno attenzione alle altre persone)" "Winners Are Brutally Realistic,( i vincenti sono brutalmente realistici)" "Winners Prepare Thoroughly (i vincenti si preparano a fondo)," "Winners Depersonalize Conflicts,( i vincenti de-personalizzano i conflitti)" "Winners Pay Their Dues, (i vincenti pagano i loro sbagli)" e cose simili. Anche se ogni capitolo sottolinea un particolare tratto riconducibile al giocatore vincente (ed i metodi con cui si può imparare effettivamente a fare propri questi caratteri), ci sono anche delle sezioni che evidenziano come il giocatore perdente non abbia i caratteri che vengono di volta in volta discussi. Per esempio, nel capitolo dove spiega come i vincenti si concentrano intensamente, "Winners Concentrate Intensely," Schoonmaker spiega come i giocatori vincenti "raramente pensano a qualcosa che non li aiuti a vincere," ma sottolinea anche come i giocatori perdenti spesso "si distraggono" o hanno difficoltà a mantenere la loro attenzione diretta ad ottenere informazioni di cui hanno bisogno per giocare meglio la mano.

Il continuo paragone-contrasto tra vincenti e perdenti ricorda altri testi, non di poker, che fanno da guida per il training psicologico dell' "auto-aiuto", specialmente i libri che esaminano in particolar modo come elementi psicologici tendono ad influenzare la stabilità a livello economico. Torna così alla mente Secrets of the Millionaire Mind, di T. Harv Eker è un bestseller a livello mondiale pubblicato nel 2005. Il libro di Eker include una lista di distinzioni tra "la gente ricca" e "la gente povera" – per esempio, "la gente ricca si concentra sulle opportunità. La gente povera si concentra sugli ostacoli" — una lista a cui la dicotomia di Schoonmaker sui giocatori di poker vincenti e perdenti, in qualche caso, fa chiaramente eco.

Come Schoonmaker ha fatto nel suo precedente libro, torna ad includere attività atte ad aiutare il lettore a mettere in pratica i consigli che da. A quello scopo, quasi tutti i capitoli (tranne l'ultimo) terminano con domande che chiedono al lettore di decidere "Come ti consideri?" con riferimento all'argomento appena discusso. Il lettore è invitato a registrare le sue risposte nel capitolo finale, per poi averne una sintesi tale da identificare i potenziali problemi da prevenire per vincere. Schoonmaker poi offre un programma multi-step per risolvere questi problemi uno per volta.

Alcuni lettori si guarderanno bene dal fare questi esercizi ed il lavoro di auto-guarigione. Schoonmaker stesso ammette quasi alla fine del libro, che un amico lo ha ammonito molto, dicendogli "'La maggioranza delle persone non farà tutto il lavoro che raccomandi.'" Per questo avvertimento, Schoonmaker ha la risposta pronta: "Ha ragione, ma la maggior parte delle persone sono giocatori perdenti. E la ragione più grande per cui perdono è che non vogliono pagare per i propri errori. Se davvero vuoi diventare uno dei pochi vincenti, devi lavorare."

Ed essere onesti, anche io ero recalcitrante a questa auto-analisi all'inizio, nonostante probabilmente avessi realizzato che Schoonmaker mi stesse aiutando a prendere conscia consapevolezza di alcune aree in cui la mia motivazione e la mia disciplina non sembravano affatto vincenti. Chiunque legga Poker Winners Are Different e ne prende i suoi consigli sul serio – cioè, chi legge attentamente, mette in pratica gli esercizi raccomandati, e fa il suo lavoro – otterrà sicuramente dei benefici pratici o maggior autoconsapevolezza che serviranno a migliorare il proprio gioco. E, come conseguenza, diventa "differente" dalla larga percentuale di non-vincenti che non lo fanno.

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