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Dal 1° giugno la Spagna ‘accende’ l’On line!

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Dopo aver analizzato la situazione legislativa in Francia, Germania e nei principali paesi Europei, ecco il turno di uno stato ‘cruciale’ nel processo di ‘riorganizzazione e ridefinizione’ degli equilibri del poker on-line nel ‘vecchio continente’ (post Black Friday): la Spagna.

Anche qui il ‘tornado mondiale’ di tarda primavera ha avuto effetti devastanti, soprattutto in termini di tempistiche e provvedimenti legislativi. Ma ora sembra tutto pronto: di ieri la comunicazione della Direcciòn General de Ordenaciòn del Juego spagnolo, che ha comunicato di come il 1° di giugno sara’ pubblicata la ‘lista ufficiale’ delle risposte agli operatori del gaming che hanno richiesto l’autorizzazione a operare in terra iberica.

Si, perche’ dalla creazione della Regulación Del Juego del 2011, si attendevano ancora i decreti attuativi e le specifiche sull’effettiva applicazione delle ‘nuove regole’, partorite dopo mesi e mesi di lungo ‘travaglio’ (anche se non soprattutto parlamentare).

La situazione che si creera’, sara’ in tutto e per tutto simile a quella Italiana: solo gli operatori ‘licenziatari’ potranno offrire i loro servizi ai cittadini spagnoli; per tutti gli altri un cordiale ‘arrivederci’ (che in molti casi si e’ gia’ concretizzato per iniziativa delle stesse poker room in fase di ‘disinvestimento’).

La lista di richieste (compresi i siti di ‘scommesse sportive’) sarebbero arrivati alla ragguardevole cifra di 40 unita’: tra le poker room spiccano i nomi di PokerStars, PartyPoker, iPoker, Ongame, Ladbrokes e GTECH G2. Altri operatori (in uscitadal mercato del .es) hanno gia’ ‘chiuso’ l’accesso ai loro utenti, interrompendo la raccolta (Bodog , Unibet ed altre skin di Microgaming)

Grande attesa anche per conoscere le ‘novita’ strutturali’ che sono state modificate dal DGOJ spagnolo: dovrebbero essere stati tolti i ‘limiti di deposito’ (giornalieri e settimanali), e questo e’ sicuramente un fatto piu’ che positivo per le poker rooms coinvolte, mentre ancora nubi sul fronte della ‘tassazione’ nel suo complesso.
Detto che gli operatori pagheranno un’aliquota del 25% sui ricavi lordi di gioco, si attende il 1° giugno soprattutto per conoscere una ‘minacciata’ tassa amministrativa, promessa, ma mai illustrata nel dettaglio, e che dovrebbe ‘semplicemente’ comparire per la prima volta proprio sul bando ufficiale delle ‘nuove licenze’.

La speranza e’ che sia un importo di grandezza ‘moderata’, anche perche’ (in caso contrario) le poker room (che gia’ pagano la licenza) sarebbero immediatamente ri-tassate, ancora prima di raccogliere un singolo euro dai poker player spagnoli…non il massimo per un nuovo mercato nella sua cruciale fase di start-up.

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