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Lo Strizzacervelli del Poker, Vol 4 – Ansia e Paura

Lo Strizzacervelli del Poker, Vol 4 – Ansia e Paura 0001

La scorsa notte ho sentito un grido provenire dalla cucina, appena vi sono entrato ho scoperto un curioso ménage a trois con tanto di gatto e topo e mia moglie in una scena immobile. Ho coperto il topo con un tovagliolo e l'ho trasportato fuori (in casa mia si applica la regola cattura & rilascia).

Più tardi la mia "dolce metà" ha detto: "non posso credere di aver avuto paura di un topo."

Ecco, in realtà lei non lo era. Si ha paura in guerra o quando svoltata una curva in una scura notte piovosa e ci si trova davanti all'improvviso il rimorchio di un trattore. Lei non aveva avuto paura ma solo inquietudine di fronte al rodentia commonalus che circolava in cucina per il suo incombente destino segnato dalle fauci della nostra tigre domestica.

Ma quante volte avete sentito o detto: "Avevo paura del suo grosso stack" o "Avevo paura del possibile colore che offriva la board." Bisogna ora precisare che, ovviamente, noi non proviamo veramente paura in queste situazioni. Non si prova "reale" paura al tavolo da poker. Nonostante ciò, che si tratti di ansia, trepidazione, angoscia, apprensione, costernazione, preoccupazione, dubbio, codardia, agitazione, cattivi presentimenti, sospetti, timidezza, disagio o altre forme di preoccupazione; stiamo parlando di forti emozioni o sensazioni che con ogni probabilità influiranno sul vostro gioco.

La paura è una sgradevole sensazione causata dalla percezione di un rischio o pericolo, sia esso un rischio reale o un pericolo immaginato. La paura può essere anche descritta come una sensazione di estrema avversione verso alcune condizioni, oggetti, persone o situazioni come: paura dell'altezza, paura dei serpenti, ecc.

Per coloro che sono pronti ad affermare: "Io non ho mai paura al tavolo da poker." Lasciate che vi chieda di immaginare una situazione. Dopo il flop vopi fate una grossa puntata per un semi-bluff. Non avete chiuso il punto ma avete chiaramente le possibilità di farlo, grandi possibilità di realizzare una grossa mano. Non appena il vostro rilancio arriva al centro del tavolo il giocatore alla vostra sinistra dice: "All-in!"

Cosa provate? Andiamo…..Cosa sentite?

Comunque vogliate chiamare questa sensazione che provate, chiamatela paura o disagio, chiamatela come volete ma spesso la si percepisce quando si è seduti al tavolo. E quando la percepite dovete sapere come gestirla e come comportarvi perché questa sensazione può aiutare il vostro gioco ma anche costarvi tutte le vostre chips. Chiamatela come volete ma non abbiate paura di usarla per vincere.

Oggetti e contesti che fanno paura possono essere compresi; negli animali questo si chiama condizionamento da paura. Gli uomini sono animali e come questi noi impariamo la paura, impariamo ad essere ansiosi in certe situazioni che ci mettono a confronto con precisi stimoli o eventi. Ma noi possiamo anche disimparare la paura che aveva condizionato la nostra vita. Diciamo che avete in mano una coppia di K, al flop viene dato un Asso. Di cosa avete paura? Beh, dell'Asso ovviamente. Ma se non prendete voi l'iniziativa di puntare con due K in mano le puntate degli avversari non faranno altro che confermare le vostre paure. Inoltre, un buon giocatore non punterebbe sempre su un flop con Asso vedendovi fare check-fold su quella puntata? Sostituite quella paura dell'Asso con una paura più proficua: la paura che nessuno veda il vostro rilancio pre-flop e vinciate solo i blinds con una coppia di K servita.

La paura del successo e quella del fallimento entrano ugualmente in gioco al tavolo da poker. La paura di fallire include i dubbi in merito al vostro valore e alle possibilità di successo o anche il timore di quello che un successo potrebbe portare.

Jamie Gold, Campione del 2006 World Series of Poker No Limit Hold 'em ha affermato durante gli ultimi giorni delle Serie di essere terrorizzato dalla possibilità di vincere. Non per il premio da dodici milioni ma per timore della fama che una vittoria gli avrebbe portato. In una intervista con la ESPN.com, Gold ha spiegato che l'idea di una immediata notorietà sarebbe stata così opprimente che avrebbe preferito buttare le sue chips per finire secondo.

"Non lo voglio,'' ha detto Gold, "ho visto cosa ha portato agli altri."

Si può imparare dall'esperienza di Mr. Gold. La paura del successo e quella del fallimento entrano come componenti del gioco ad ogni tavolo da poker in ogni poker room del pianeta. Credetemi, mi spiace dirlo ma è vero.

Mi dedicherò alla paura ed all'ansia nel mio prossimo articolo nel quale spiegherò come le vostre paure si possano trasformare in costosi "tells" al tavolo.

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