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La Tavola Rotonda del Poker del 2009, Vol. 4

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Prefazione dell'editore: PokerNews da il benvenuto al Nuovo Anno chiedendo ad alcuni esperti dell'industria pokeristica di condividere i propri punti di vista su passato, presente e – cosa più importante – futuro del poker. Raccolte in questa rubrica, le opinioni di questi esperti servono a delineare le forme del mondo del poker moderno e forniscono una linea guida su quello che succederà dal 2009 in poi. PokerNews chiarisce che le opinioni di questi esperti non rappresentano necessariamente il punto di vista di PokerNews.

Risponderanno alla domanda di oggi: Matthew Parvis, Editore capo di Bluff Magazine; Jeffrey Pollack, Commissario delle World Series of Poker; Pauly "Dr. Pauly" McGuire, autore del blog the Tao of Poker e giornalista per Bluff Magazine; Matthew Savage, noto direttore di tornei e manager della sala da poker del Commerce Casino; ed il famoso giocatore cash ad high-stakes e tornei Barry Greenstein, membro del Team PokerStars.

Domanda di oggi: quale gruppo legato al mondo del poker credete che sia maggiormente vittima della crisi finanziaria globale?

Dr. Pauly: Come risposta immediata direi la gente comune, I giocatori di tutti i giorni perchè sono quelli che ne soffrono di più. Sono coloro per cui c'è la probabilità di una riduzione del lavoro o di perderlo del tutto, per cui sono quelli che avranno meno denaro "da buttare" , che è ciò che nutre l'industria del poker online e del poker in generale. Sono quelle persone che lavorano dalle 40 alle 50 ore a settimana. Hanno moglie, due bambini, la macchina ed il mutuo e che quasi non riescono ad arrivare a fine mese. Sono coloro che sognano di essere come Moneymaker e ripongono in quel sogno tutto quello che noi crediamo sia il poker e tutte le cose belle che potrebbero ottenere una volta avveratosi. Sono quelle persone che dovranno mettere da parte il sogno di vincere un titolo fino a che la situazione finanziaria non migliora e loro non abbiano a disposizione entrate che possono permettersi di sprecare giocando a poker. Questo è il mio primo pensiero. Anche un sacco di professionisti subiranno un impatto del genere, perchè ci saranno molti meno giocatori inesperti e principianti a cui spillare denaro, dovranno azzannarsi tra loro, per cui ci saranno meno pesciolini da ingoiare per i piranah, che così dovranno cominciare a mangiarsi l'un l'altro. E' un po' come un effetto domino. Si partirà dal basso, ma quando tutti i bocconcini saranno scomparsi, il tutto comincerà a ripercuotersi sulla cima.

Barry Greenstein: Beh, credo che per lo più saranno i giocatori live perchè il gioco live esiste grazie a giocatori "in cerca di svago" che, per la loro uscita serale, invece di andare al cinema o altrove, vanno a giocare in un club o a casa di qualcuno. La crisi colpirà loro proprio perchè, essendo giocatori in cerca di svago, sappiamo che lo svago ed il divertimento sono i primi ad essere eliminate quando c'è una crisi economica, ma sopratutto, se includiamo internet, la UIGEA ha fatto ancora più danni della crisi finanziaria perché la gente ancora gioca e fa cose che ama. Se la UIGEA permettesse loro di spendere 50 bigliettoni su internet, vedremo ancora persone che lo farebbero.

Matt Savage: I maggiori tornei ai livelli più alti ne saranno le peggiori vittime e ne abbiamo già visto gli effetti attraverso il calo degli stessi. Penso che sia indispensabile un maggior consolidamento.

Jeffrey Pollack: Non penso che tra le aziende e le persone comuni esista qualcuno che soffra di più o di meno a causa di questo calo economico. Credo che tutti ne siano ovviamente vittime, dai casino ai giocatori, e nessuno sa davvero quanto la situazione peggiorerà prima di tornare migliore e quando le cose cominceranno ad andare meglio. Il calo economico globale colpisce in uguale proporzione chiunque.

Matthew Parvis: Prima di tutto, tutti ne saranno vittime se davvero c'è. Onestamente credo che sia difficile capire chi ne sia più affetto. Non penso che i casino ne diventino troppo vittime perché ancora potranno avvalersi di giocatori che non c'entrano con il poker. E non penso che ne saranno vittime le sale da poker online. Penso che potranno contare ancora un buon numero di giocatori. Piuttosto penso che siano i giocatori professionisti a sentire di più l'impatto, perché i giocatori non professionisti non saranno abbastanza di numero da coprirli tutti.

Buy-ins da 10000 dollari, sono un sacco di soldi. Sono sempre stati un sacco di soldi e, per poter giocare in tornei del genere, specialmente con tutti i tornei che ci sono in giro per il mondo oggi, hai bisogno di vincere almeno un premio grosso o un tavolo finale per poterti mantenere – e non credo che, stando semplicemente alle statistiche, se dai una occhiata a tutti i professionisti che partecipano ai tornei, non tutti possono vantare una vittoria in un anno. Non tutti vantano un tavolo finale nell'anno e, anche se non significa che non siano giocatori in gamba, credo che stiamo cominciando a notare come questa economia danneggi i tornei e come i nostri numeri siano leggermente calati. Penso che il Bellagio abbia visto un grosso calo nei suoi tornei nell'ultimo trimestre.

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