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Poker live: sentenza rivoluzionaria

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Se il potere legislativo non da una mano al mondo del Poker, ecco che improvvisamente è un altro dei poteri dello Stato Italiano a 'tribettare' in materia di Texas Hold'em: la magistratura.
Facciamo un po’ di chiarezza.

Dopo che il governo ha congelato lo sblocco del gioco live, prorogando purtroppo fino al 30 giugno 2011 la decisione finale (di concerto con Bruxelles...ndr), e' arrivata una notizia 'legale' che ha rallegrato tutto l'ambiente pokeristico italiana.
Il giudice Fabrizio Malagnino, della seconda sezione penale del tribunale di Lecce, ha infatti respinto le richieste del Pm incaricato che chiedeva 3 mesi di carcere (e 500 euro di multa) per il titolare del circolo 'Salento Pro Hold'em', accusato di aver violato le leggi sul gioco d'azzardo organizzando tornei di poker live.
La sentenza parla chiaro: 'l'imputato Ë assolto dai reati ascrittigli perchè il reato non sussiste e ordina il dissequestro e la restituzione all'avente diritto di quanto in sequestro'.

Nelle 19 pagine del dispositivo, il giudice si lancia in una spiegazione dettagliata, esauriente e quasi appassionata sulla disciplina del Texas Hold'em in tutte le sue forme, arrivando così a classificare come 'eventi di poker sportivo' quelli organizzati nel circolo salentino dal suo titolare.

E di conseguenza, il risultato finale è quasi clamoroso, con l'assunto finale che spiega la deresponsabilizzazione dell'imputato:
'Certo è che nessuna nuova norma penale il Legislatore ha introdotto a carico di organizzatori e partecipanti a tornei di poker sportivo live non autorizzati dall'Aams: infatti, le sanzioni penali introdotto dall'art-24 co 23 L. 88/2009, riguardano solo i giochi online. Se, quindi, oggi il poker sportivo live non è più˘ libero come in passato, ma sottoposto ad uno specifico regime autorizzato e, successivamente, dettagliatamente disciplinato dal regolamento attuativo, nondimeno la sua pratica abusiva non integra alcuna fattispecie di reato'.

Non è ancora il caso di stappare lo champagne, ma di certo la sentenza emessa dal Tribunale di Lecce potrebbe essere il primo passettino verso la soluzione.
Governo Monti permettendo.

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