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Intervista a Ray Bornert, l'Uomo dei Robot

Intervista a Ray Bornert, l'Uomo dei Robot 0001

Siamo riusciti a intervistare Ray Bornert, proprietario della Hixoxih software, che produce la più avanzata piattaforma per giocare a Texas Holdem in automatico. Bornert ha recentemente organizzato la PBWC, il primo Campionato Mondiale di Poker Robot.

Pokernews: Innanzitutto, qual'è lo scopo della PBWC?

"Lo scopo principale è di promuovere il pokerbotting a livello professionale nei tornei, e far crescere il numero dei partecipanti in modo da attirare le televisioni."

Pokernews: E' soddisfatto dei risultati della prima edizione?

"Molto soddisfatti. L'hardware LiveDigital non ha avuto problemi. Abbiamo avuto giocatori dagli Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Irlanda. Per la prima volta al mondo abbiamo visto uomini e robot pagare $100 per giocare nello stesso torneo. Nessuno è stato pagato per giocare; tutti i giocatori hanno viaggiato a loro spese come in qualunque torneo Brick&Mortar."

Pokernews: Qual'è l'impressione sul livello dei robot alla PBWC?

"Molto buona per il primo anno, considerando che i bots hanno avuto carte nella media. Winngy (uno dei partecipanti) aveva probablimente il miglior robot quest'anno, ma non ha avuto buone carte e non è riuscito a decollare. Mi aspettavo più aggressività dai bots nei momenti chiave."

Pokernews: Che percentuale di giocatori online stima che usino robot, e pensa che il fenomeno sia in espansione?

"La maggior parte dei giocatori usano un aiuto informatico di qualche tipo. Se essi usino o no un sistema per premere automaticamente i pulsanti è indifferente, perché premere un pulsante non ha niente a che fare con la saggezza della reale decisione di gioco. Non c'è alcuna differenza tra un autoplayer vero (come Winholdem) e un umano che preme i pulsanti su suggerimento di un HUD (software che visualizza informazioni e suggerimenti sul gioco)."

Pokernews: Pensa un robot possa vincere a poker online, data l'attuale tecnologia?

"Se la rake è troppo alta nessuno può vincere se non il casinò. Con rake bassa o situazioni di rakeback un robot può avere un profitto nel lungo termine. I robot creano valore per i siti perché aiutano a risolvere il loro problema numero uno, che è quello della popolazione apparente; tutti i siti hanno bisogno di avere delle sedie occupate per far vedere che ci sono avversari che vogliono giocare. I robot sono più adatti degli uomini per risolvere questo problema."

Pokernews: quanto velocemente si evolveranno i robot, e pensa che diventeranno imbattibili?

"C'è chi pensa che nel giro di 5-10 anni una strategia imbattibile per l'heads-up sarà codificata e pubblicata. Lo scopo dei cash bot è diverso da quello dei bot per i tornei. I cash bot possono pazientare a attendere condizioni favorevoli in termini di carte e avversari in modo da avere una buona chance di vincere. Nei tornei i bots non possono permettersi tutto questo, devono vincere o morire in 100-200 mani. Lo stesso concetto si applica ai giocatori umani."

Pokernews: Pensa che i robot possano avere un impatto e, come alcuni pensano, distruggere l'industria del poker online?

"Un bot è un programma di analisi del poker che può premere i pulsanti; un HUD è un programma che usa l'uomo per premere i pulsanti. Entrambi hanno lo stesso impatto sul gioco."

Pokernews: Perché, secondo lei, i siti di poker dovrebbero permettere l'uso dei bots e perché lo stanno vietando?

"Non dovrebbero proibirli; sono come gli HUD; la loro attuale politica è basata sulla falsa percezione pubblica riguardo ai bots. Il modo in cui un pulsante è premuto non ha alcun impatto sull'economia del poker; solo la saggezza e qualità della decisione che porta a quel click ha un impatto. In generale il pubblico crede che la parola "bot" sia associata ad una strategia imbattibile; questo è falso. I giocatori assistiti dai computer (bots o non bots) nel gioco online sono normalmente, e naturalmente, in rapporto di 2 a 1 con gli altri."

Pokernews: Ci sarà una seconda edizione della PBWC?

"Sì. I giocatori hanno già chiesto quali sono i piani per il prossimo anno. Speriamo di coinvolgere anche 2+2 (la più grande comunità online del poker) e la University of Alberta (produttrice dei robot di Poker Academy)".

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