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Parlando con Fabio Caressa a proposito di poker

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Per molti italiani è la voce dei vittoriosi mondiali del 2006, per altri un buon giornalista e per gli appassionati è tra i più simpatici e acuti commentatori di poker sportivo, stiamo parlando di Fabio Caressa. Dal 2005 Fabio Caressa per Sky non commenta soltanto il calcio, ma insieme al fratello Maurizio e all'inseparabile collega e amico Stefano De Grandis allieta le partite di poker con professionali e divertenti commenti. Adesso i Caressa's hanno scritto un libro:Quella sporca ultima carta, Baldini Castaldi Dalai editore. Una guida capace di appassionare principianti e giocatori più scaltri. Un ampio glossario del poker americano e avvincenti descrizioni di partite giocate realmente dai campioni, analizzate a fondo, il tutto farcito da coloriti racconti-fiction.

Per avere uno spaccato sul mondo del poker, abbiamo raggiunto e intervisto Fabio Caressa.

Fabio, sei un appassionato di poker perché sei un giocatore, oppure è il tuo lavoro che ti ha portato a dedicarti a questo gioco? Ci vuoi spiegare come è successo?

Io sono un grande appassionato di poker sportivo, ci gioco spesso soprattutto on line e mi piace molto. Mi intriga l'elemento di relazione e le dinamiche che si creano tra i partecipanti. Gli sguardi, gli atteggiamenti, il giocatore sicuro e quello insicuro, la tensione per la vincita. In una partita di poker sportivo, si gioca per procurarsi , in un tempo prefissato, il maggior numero di fiches degli avversari e si gioca per vincere, e a differenza del poker tradizionale non c'è l'aspetto legato all'azzardo e quindi non si perdono cifre importanti. L'altro aspetto fondamentale del poker sportivo che mi piace molto è quello che consente a tutti i giocatori le medesime possibilità di vincita, i partecipanti, infatti, dispongono dello stesso quantitativo di fiches e non sono assoggettati d disponibilità economica, o peggio alla paura di perdere tutto. Possiamo dire che dalla passione per questo gioco, con l'aiuto di mio fratello Maurizio e lo spirito imprenditoriale di Sky, ne è nato un lavoro. Io e mio fratello Maurizio seguivamo sempre trasmissioni americane sul poker e sognavamo il modo di proporle in Italia, certi di riscuotere interesse. Quando Sky comperò i diritti, ci proponemmo come telecronisti e dal 2005 insieme all'amico Stefano De Grandis, commentiamo il World Poker Tour.

Ti abbiamo lasciato l'anno scorso augurandoti un buon anno, come è andata?

Molto bene, mi sono divertito veramente tanto. È stato un anno pieno di soddisfazioni.

Sembra che il poker stia velocemente entrando nell'universo sportivo collettivo. Questo mi rende felice. All'inizio, la nostra proposta poteva risultare un vero azzardo, anche se quando guardavamo le partite con Maurizio, pensavamo che questo tipo di poker era fatto per la televisione. L'idea vincente era quella di mostrare le carte personali dei rounder, dando ai telespettatori la possibilità di immedesimarsi.

Sky sport, ha riconfermato la messa in onda di "La notte del poker", un torneo tutto italiano con i compagni Enzo Ghinazzi in arte Pupo e Stefano De Grandis, soprannominato Deg (ma qualcuno suggerisce il panzer). Al secondo anno della notte del poker, c'è lo stesso entusiasmo?

Posso dirti, senza alcuni dubbio che c'è ancora più entusiasmo dell'anno scorso. Il successo della scorsa edizione ci ha dato più energia per affrontare quella di quest'anno. É cresciuta, insieme alla notorietà dei nostri programmi, la consapevolezza che serve una regolamentazione seria per questa disciplina. Altrimenti si rischia di tornare nel limbo dell'illegalità. L'opinione pubblica sta cambiando idea sul poker. Grazie a tutti quelli che si occupano di informare in modo corretto, grazie a tutte le persone che organizzano eventi live e on line, finalmente si parla di poker sportivo.

Dopo un libro sul calcio Andiamo a Berlino, un libro sul poker Quella sporca ultima carta, questa volta scritto con tuo fratello. Come è nato questo libro, chi ha avuto l'idea?

Anche questo libro, fa parte delle soddisfazioni di quest'anno. Era da tempo che con mio fratello pensavamo di raccogliere la nostra esperienza in un libro, quindi l'idea è nata dalla nostra grande passione, dalle nostre riflessioni. Il libro sta riscuotendo successo, quando riusciamo andiamo a presentarlo nelle librerie. Mi piace l'idea di avere un pubblico appasionato con cui discutere.

Il testo parte dal quesito: il poker è un gioco di abilità o di fortuna? È questa la domanda che da sempre appassiona. La verità è che una risposta univoca non esiste. Entrambi i sostenitori di una o l'altra fazione, hanno argomenti validi a sostegno delle proprie tesi: nel poker un piatto può essere vinto anche dal giocatore che non ha la mano migliore. Un testo che possiamo collocare tra una guida per scoprire questo meraviglioso gioco e dei racconti inventati, che hanno como sfondo il tavolo da gioco. Mentre l'ultima sezione del libro è dedicata alla spiegazioni di alcune mani storiche dei Mondiali di Poker, giocate memorabili che entrano a far parte della memoria storica del poker sportivo.

Sono mitiche le telecronache su Sky con Elio e Faso, di Elio e le storie tese, nel ruolo di commentatori di Baseball. Quest'anno gli abbiamo ritrovati in un meraviglioso dopo festival, sul palco storico del Teatro del Casinò di Sanremo. Non è che dopo la location hanno intenzione di sperimentarsi, magari con te, in un nuovo programma sul poker?

Ne sarei onorato, ma non so se si intendano di poker. Mentre so per certo che Diego Abatantuono, oltre la simpatia, è un esperto di poker. Anche con lui mi piacerebbe commentare qualche entusiasmante partita.

Bene Fabio, volgo al termine ringraziandoti per la tua disponibilità, so bene quanto sei impegnato. Prima di lasciarti andare, vorrei concludere girandoti una vostra domanda:

tra una bella partita di poker e una serata con una provocante ragazza...cosa sceglieresti?

Per un partita a poker mia moglie non mi mena, ma se scegliessi una ragazza provocante ne uscirei distrutto. Quindi scelgo una bella partita di poker.

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