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Dietro il palcoscenico pokeristico: lady Francesca Zanutto

Dietro il palcoscenico pokeristico: lady Francesca Zanutto 0001

Ci sono moltissime persone, che lavorano nell'universo pokeristico e spesso sono meno visibili. Addetti ai lavori che si occupano dell'organizzazione e della promozione degli eventi, degli uffici stampa. Abbiamo incontrato Francesca Zanutto e con lei abbiamo parlato un po' di cosa succede dietro le quinte...

Chi è Francesca Zanutto, quando e come nasce il tuo rapporto con il gioco del poker?

Mi sono laureata in relazioni pubbliche nel 2004, da allora lavoro nel marketing e nella comunicazione, in particolar modo mi occupo di ufficio stampa e relazioni con i media. Ho avuto l'opportunità di conoscere sia le modalità del lavoro in agenzia, sia le esigenze all'interno di realtà medie nazionali ed internazionali. E' stata per me una casualità aver conosciuto il mondo del Texas Hold'em. Come tutte le cose che nascono per caso, anche il Poker Sportivo è diventato per me molto importante, tale da coinvolgermi nell'Aprile 2008 nell'organizzazione del primo torneo internazionale organizzato in Italia, l'EPT di Sanremo. Sono contenta di aver contribuito a quello che è stato considerato da tutti un grande successo.

Sei una giocatrice o ti occupi di poker solo come addetta ai lavori?

Mi reputo un'addetta ai lavori. Del Texas Hold'em conosco ovviamente bene le regole, ho assistito a molti tornei, di diverso tipo e a parecchie ore di gioco. Non posso altrettanto dire di essere una giocatrice: ho partecipato in prima persona raramente, la maggior parte dei casi durante freeroll, o ad eventi organizzati più per stare in compagnia tra amici. Anche online gioco poco, più per conoscere le varie tipologie di siti che per puro divertimento.. Capisco che per molti giocare online sia più comodo, ma a mio parere è più freddo e ripetitivo rispetto al live. Tra i pochi tornei giocati, mi è capitato anche spesso di finire al tavolo finale (quando di dice la fortuna dei principianti). Devo ammettere che in tali occasioni, invece che divertirmi, l'adrenalina e la tensione mi infastidivano ed innervosivano. Per questi motivi non sono una giocatrice: ci vuole molta capacità di autocontrollo e disciplina, oltre che a molta pazienza e passione per passare molte ore ad un tavolo o davanti ad un computer. Al momento preferisco altre occupazioni ma ovviamente certo di tenermi informata sul settore, novità e tornei il più possibile.

Navigando su Internet in cerca di notizie su di te, mi sono imbattuta in un grande elogio alla tua professionalità cito: "La FIGP ha un ottimo addetto stampa, Francesca Zanutto... Ho molta fiducia in questa organizzazione, sia per la Francesca Zanutto (ottimo elemento), ma anche perchè gli eventi che organizzano che sono molto interessanti." Come sei arrivata a gestire l'ufficio stampa della FIGP? che cosa hai messo nello zaino dell'esperienza e cosa invece (se c'è) hai perso durante il cammino? immagino ore di sonno!

Grazie per la citazione, che tra l'altro non conoscevo e che risale ad qualche tempo fa. In quel periodo mi occupavo dell'ufficio stampa della FIGP, la Federazione Italiana Gioco Poker. E' cominciato tutto agli inizi del 2007 in seguito ai primi tornei organizzati da Luca Pagano presso i casinò di Sanremo e Venezia. Proprio a gennaio 2007 si sono tenute le riprese di "La Notte del Poker" che, avendo avuto una copertura televisiva importante, ha fatto esplodere il fenomeno in Italia. Nello stesso periodo che si sono costituiti i primi circoli ed è stata creata la FIGP, Federazione Italiana Gioco Poker, di cui Luca Pagano era il presidente. Per una serie di motivi a molti noti, a settembre 2007, Luca Pagano ha fondato un'altra federazione FITH, Federazione Italiana Texas Hold'em, e avendo sempre seguito principalmente Luca per me è stato automatico il passaggio. In quel periodo ho seguito particolarmente lo start up della neonata federazione, seguendo anche in parte l'organizzazione vera e propria, insieme ai rapporti con la stampa di Luca Pagano, in stretto contatto con i referenti Pokerstars, finché non è stato creato un vero e proprio quartier generale Pokerstars, comprensivo di ufficio stampa, che oggi cura non solo i rapporti di Luca ma di anche tutti i giocatori italiani del Team Pokerstars, come ad esempio Dario Minieri. Le casualità che mi hanno avvicinato al mondo del Poker mi hanno permesso di imparare molto. In primo luogo, non finisco mai di sorprendermi quanto in Italia sia importante combattere i luoghi comuni. Nel nostro paese c'è una fortissima resistenza nel confronti del divertimento, probabilmente dovuta alle nostre radici storiche e religiose. Nonostante molte ricerche confermino il fatto che giocare stimoli l'intelligenza, la socializzazione e la curiosità, ancora oggi chi gioca è ancora visto dall'opinione pubblica italiana come una persona irresponsabile, che conduce una vita sregolata e azzardata. Sicuramente ci sono delle situazioni problematiche, che non è giusto sottovalutare, ma difficilmente si vede anche il lato divertente e la bravura individuale, come accade in altri paesi. Forse aveva ragione Aristotele, dicendo che il segreto della felicità sta nel giusto equilibrio. Ciononostante è singolare come i campioni di scacchi godano di un'assoluta rispettabilità tra l'opinione pubblica italiana, mentre non è applicato lo stesso metro di misura per i campioni di poker. Credo che il mondo del Texas Hold'em e del Poker Sportivo abbia particolarmente bisogno di figure professionali, che con il giusto distacco ma anche la dovuta competenza, sappiano stimolare la curiosità di media e giornalisti, offrendo spiegazioni e dati, cercando di scardinare i luoghi comuni e trasmettendo tutte le informazioni importanti al fine di capire un fenomeno sociale ben più complesso.

Restando in tema di FIGP, come è stato lavorare fianco a fianco con Luca Pagano, un uomo multitasking? com'è per una donna, lavorare in un ambiente come quello del poker?

Luca Pagano è sicuramente una persona molto dinamica, al punto tale da avviare progetti e iniziative che hanno spesso un successo incredibile grazie al suo carisma. Con i giornalisti è fondamentale anticipare le notizie, fornire anticipazioni rispetto al largo pubblico, e devo dire che a volte il mio ruolo è stato quello di "controllare" un po' un vulcano in continuo movimento come Luca, in modo da non trasformare il fenomeno positivo del boom del poker in Italia in una serie di messaggi contraddittori per la stampa. Per quanto riguarda l'essere donna, è inevitabile che questo settore, perlomeno in Italia, abbia principalmente con un target maschile. Nel mio caso non è stato un problema anche perché, d'altro campo, la parte organizzativa è comunque spesso affidata al gentil sesso, quindi non credo che questo abbia una rilevanza particolare. Inoltre devo dire che, nonostante con tendenze leggermente diverse rispetto ad altri paesi, anche in Italia sta aumentando la presenza femminile sia nei piccoli circoli sia nei tornei nazionali.

Il Texas hold'em sta facendo scintille, te lo saresti aspettato quando hai iniziato a lavorare in questo ambito? che dicevano gli amici e i parenti?

Credo che rispetto ad altri settori le prospettive di crescita nel Texas Hol'em siano particolarmente favorevoli. In questi due ultimi anni sono aumentati volumi di gioco, appassionati, eventi, giornali e siti web che si occupano di questa disciplina. Tutto a conferma del fatto che c'è molta richiesta e che, come in ogni mercato, l'offerta si adatta a quelle che sono le esigenze del mercato. E' stata molto importante la regolamentazione e l'avvio delle licenze italiane per quanto riguarda l'online. Mi auguro che vengano presto date indicazioni precise a livello nazionale anche per il gioco live: i circoli in Italia sono tanti e tutto ciò che chiedono sono indicazioni chiare e precise per poter operare in piena legalità.

Sei legata al tema del viaggio...è da questa passione che è nata la prima Agenzia turistica per giocatori di poker?

Esatto, Travelrounders si occupa di organizzare e vendere pacchetti viaggio (voli, crociere, pernottamenti, trasferimenti, etc.) dedicati ai giocatori di poker. Lavora sia da tour operator (perché contratta direttamente con alberghi e fornitori) e vende i servizi come direttamente al pubblico come una semplice agenzia di viaggi, ma con il vantaggio di un call center dedicato e presto anche di prenotazioni direttamente online. Il tutto ovviamente con una particolare attenzione alle esigenze dei giocatori di Texas Hold'em, delle poker room e circoli che hanno bisogno di assistenza per tutti i servizi di viaggio. Il divertimento è sicuramente un lato importante della vacanza, e ci sono destinazioni, Las Vegas in primis, che hanno fatto il punto di forza del proprio appeal turistico. Travelrounders è pensata a chi vuole viaggiare per divertimento in destinazioni che ospitino tornei di Texas hold'em ma anche per i veri e propri professionisti, impegnati durante l'anno in vere e proprie tournée di gioco.

Per concludere, c'è qualcosa che manca in questo universo pokeristico, che ti piacerebbe invece vedere?

Mi piacerebbe che in questo settore ci fossero meno luoghi comuni e più professionalità. Mi auguro che come anche in Italia aumentino le persone occupate in questo settore come addetti ai lavori e non come "giocatori convertiti". Credo sia solo una questione di tempi e di maturazione, nella speranza che la società italiana si adegui al mutare dei tempi e che i media (soprattutto TV e carta stampata) ritornino ad operare con qualità, nella piena indipendenza e nel rispetto della controparte, gli uffici stampa. Saper dialogare con i giornalisti, essere vicini alle loro esigenze, e contemporaneamente promuovere un settore come il Texas Hold'em non è facile, ma è un compito che richiede grande determinazione.

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