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Poker & Politica: panorama disarmante

Poker & Politica: panorama disarmante 0001

I primi mesi del 2012 erano attesi con fermento da tutti gli appassionati di poker italiani. Perche’?

Perche’ tutto lasciava intendere che nella delicata materia giuridica che coinvolge il Texas hold’em in Italia, ci sarebbero state una serie di novita’ fondamentali che avrebbero finalmente portato un po’ d’ordine in un ambito dove ci si avvicina paurosamente (in molti casi) al vuoto normativo.

Siamo un po’ negativi nella nostra analisi? Non crediamo, comunque andiamo a ‘sviscerare’ alcuni dei fronti piu’ caldi che ancora oggi non hanno trovato la loro soluzione ‘naturale’:

a) Poker Live.

Il bando tanto atteso per ‘riaprire’ i circoli italiani e permettere dunque al poker live di tornare alla vita, dovrebbe essere discusso entro il 30 giugno (secondo il ‘Milleproroghe’ di Monti). E invece ecco una bella idea degli ultimi giorni: un altro solerte ‘politico’ (l’onorevole Gerardo Soglia) ha deciso infatti di ri-cavalcare questa battaglia ‘demagogica’, proponendo il rinvio dell’assegnazione delle 1000 licenze per poker rooms live previste, addirittura al 2013 (gia’ bocciato il 1° emendamento in tal senso proposto da un altro alfiere della crociata populistica anti poker-live, il senatore Stefano Di Lillo). Motivazioni? Nessuna. La legge comunitaria del 2009? Ignorata completamente, e soprattutto un danno economico per le gia’ disastrate casse dell’erario, che verrano cosi’ private di tutti gli introiti (sicuri) che ne sarebbero derivati.

b) Il caso ‘Poker Generation’.

Qui siamo a un fronte caldissimo, ma persino difficile da commentare. L’atteso film prodotto da Fabrizio Crimi esce oggi nelle sale di tutta Italia, ma ancor prima di essere proiettato, ha gia’ creato una ‘guerra’ tra il solito politico brillante del momento (il senatore Raffaele Lauro) e il produttore stesso. Il buon Lauro, a due giorni dall’uscita del film, se ne è uscito con una serie di accuse inventate e, secondo noi, anche di cattivo gusto. In sostanza l’accusa di questo ‘benpensante’ della nostra classe politica, si concretizzava nell’accusa al film di mostrare una realta’ ‘finta’, dove il poker e’ un mezzo per riuscire a risolvere i propri problemi (non solo economici). E inoltre, in un delirio di onnipotenza completamente ingiustificato, e’ arrivata persino ‘l’illazione’ (nè piu’, nè meno) che la ‘pellicola’ fosse stata finanziata in parte con soldi pubblici.
Bene cosi’. Oltre al fatto che tutti gli emendamenti presentati dal ‘geniale’ senatore al ‘Milleproroghe’ sono stati respinti (compresa la sua richiesta di posticipare la disciplina del poker live al 2013), ecco che la verita’ e’ uscita immediatamente, e la brutta figura si e’ puntualmente materializzata: il film, come ha tenuto a precisare il produttore alla presentazione di ieri, ‘e’ una produzione totalmente indipendente, costata 2 milioni di euro, ma senza un centesimo di fondi pubblici’.

c) Giulio Astarita apre il fuoco.

E all’ennesima vergognosa ‘boutade’ della classe politica italiana, rappresentata da personaggi che paiono ‘ultracentenari’ e che parlano davanti ai microfoni, dicendo piu’ o meno qualsiasi cosa (tanto nessuno gliene chiede mai conto…), arriva finalmente la reazione del mondo del poker.

La firma? Piu’ che prestigiosa di Giulio Astarita, manager con grande esperienza nel settore del poker legalizzato, che stavolta ha davvero perso la pazienza. In una lettera aperta diretta al ‘compaesano’ senatore Raffaele Lauro, Astarita ‘distrugge’ letteralmente tutto quel che l’uomo politico ha proposto/inventato negli ultimi mesi riguardo alla normativa (e tutto il resto) che coinvolge il poker in Italia.

Nella lettera sono fatti a pezzi tutte le banali argomentazioni ‘politiche’, e persino dal tono del testo si comprende come davvero la misura fosse ormai colma (fonte: www.gioconews.it).

Ma avete provato a leggerla (fatelo qui)? Vi invitiamo a farlo, perche’ questa volta finalmente qualcuno si e’ ‘arrabbiato’ veramanente, e la speranza e’ che sia solo il primo di una lunga lista per far si che le cose cambino una volta per tutte. Ma non soltanto nel mondo del Poker, nella vita reale.

Il messaggio del manager e’ molto chiaro: il tempo delle chiacchiere e’ finito. Da ora in avanti e’ necessario aumentare la qualita’ della comunicazione a tutti i livelli, a maggior ragione al livello piu’ importante, cioè quello politico.

Questi signori in Parlamento devono capire che non si puo’ piu’ parlare a vanvera (come ha fatto, e non stiamo esagerando, il ‘nostro’ caro Lauro): il tempo del qualunquismo e dei messaggi ‘generici’ per ottenere consenso e’ finito. Servono fatti, competenza e preparazione mentre, per citare una nota canzone, ‘tutto il resto e’ noia’.

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