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Obama ‘rimbalza’ il Poker On-Line!

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La Poker Player Alliance e’ un’associazione americana formata da oltre 1.200.000 di iscritti, tutti rigorosamente giocatori di poker.
Un’organizzazione ‘di tutela’ che, all’indomani del ‘Black Friday’, ebbe addirittura l’ardire di attaccare l’azione del Department of Justice americano (che chiuse i siti di poker on-line operanti sul territorio Usa).

E a settembre 2011, ecco una nuova iniziativa che soltanto in quest’ultimo week-end ha ottenuto l’attenzione dell’illustre ‘destinatario’: Barack Obama.

Gia’, perche’ dopo pochi mesi dal suo insediamento in Campidoglio, proprio il Presidente Americano fece creare sul http://www.whitehouse.gov/ della Casa Bianca una sezione dedicata ai cittadini e alle loro esigenze, una sezione dove poter proporre ‘petizioni’ su questioni di interesse nazionale. E come spesso accade, il poker on-line si e’ dimostrato ancora una volta all’avanguardia, sfruttando proprio questa possibilita’ per tentare di tutelare i propri interessi.

Il 22 settembre dell’anno scorso, la PPA ha infatti presentato alla sezione ‘We The People’ una proposta articolata per introdurre di fatto una legislazione Federale, e regolare una volta per tutte la spinosa questione del poker on-line.

Ci sono state tante questioni piu’ importanti e’ vero (la crisi internazionale in primis), ma ormai molti pensavano che la risposta dell’amministrazione Obama non sarebbe mai arrivata.

E invece, proprio in questi giorni e’ arrivata la risposta (4 bei paragrafi) firmata da Brian Deese, assistente particolare del Presidente in materia dipolitica economica.

Due parti (introduttiva e finale) sono abbastanza vuote di particolari verita’ (o novita’…), ma e paragrafo hanno invece dei brani di grande interesse (ma poco ottimismo) in prospettiva futura.

In particolare, Deese afferma di come sia ormai un fatto conclamato che milioni di americani giocano a poker on-line, ma che sia altrettanto certo che spetta ai singoli stati regolamentare la delicata materia. Il braccio destro ‘economico’ di Obama, svela anche un accordo tra il DoJ Usa e gli Stati Federali per la proposta e la creazione di leggi ad hoc.
Insomma, il punto della questione e’ che secondo la Casa Bianca non c’e’ necessita’ di una regolamentazione federale. E qui andiamo male.

Ma anche nel 3° paragrafo della risposta non esistono presupposti che regalino vagoni di ottimismo.
Di fatto si analizza la situazione generale del gioco on-line relativamente alla sua grande ‘vulnerabilita’ verso soggetti e situazioni illegali. E si conclude che la Casa Bianca e’ aperta a esaminare ogni tipo di proposta per migliorare la sicurezza dei ‘players/cittadini’ Usa.

Insomma, non esattamente un trionfo.
La sensazione e’ che le speranze di un controllo federale sul poker on-line, attraverso una regolamentazione, o delle leggi ad hoc, appaiono sempre piu’ appassite.
La palla passa ora ai singoli stati, veri e propri ‘potenziali beneficiari’ della situazione, che analizzeranno le proprie situazioni interne, per poi (eventualmente) dare il via libera agli operatori di settore.
Per citare un poker player dell’Alabama: ‘Meglio di niente’.

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