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Phil Hellmuth punta sul Big One for One Drop!

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Se ti chiami Phillip Jerome Hellmuth Jr. e hai vinto 11 Braccialetti delle World Series of Poker (record all time) tutti sanno che sei un tipo decisamente fuori dall’ordinario.

E infatti c’e’ ben poco di ordinario anche nell’ultima ‘avventura’ del Poker Brat piu’ famoso del mondo, presentatosi al Bellagio per giocare il Main Event Wpt all’inizio del Day 3.
Dopo aver pagato i 25.000$ del buy-in, Phil Hellmuth si e’ accomodato al suo tavolo e dopo un paio d’ore di gioco (molto movimentate), si e’ trovato coinvolto in una mano clamorosa (e perdente) che racconta cosi’ a Pokerstrategy.com:

‘Avevo appena rilanciato un paio di volte, con mani assolutamente rispettabili come QxQx e AxKx. Secondo me non tutti avevano creduto alla mia ‘forza’ in quei frangenti, e dopo poco mi sono ritrovato con un meraviglioso KxKx che aspettava solo di essere rilanciato. Mi ha chiamato Hafiz Khan. 5-4-3 al flop. Lui ha fatto check, io ho puntato e lui e’ andato all in. Ho callato e quando ho visto il suo QxQx ho pensato che fosse fatta. Ma poi un’altra Qx al turn mi ha distrutto. Ci tenevo tanto a vincere questo torneo. Assieme agli eventi WSOP, questo e’ l’evento piu’ importante per me. Forse vale anche piu’ di un braccialetto…comunque sono rimasto sereno, ho sorriso, fatto gli auguri a tutti, ma soprattutto non ho lanciato nessuna sedia da nessuna parte’.

Davvero incredibile. Soprattutto la compostezza di Poker Brat dopo un clamoroso ‘cooler’ che lo ha estromesso in modo quasi brutale dal Main Event Wpt.
L’intervista prosegue poi con un bella analisi sulla parte mentale del gioco di Hellmuth, che dopo 25 anni di carriera, continua probabilmente ad essere il ‘lato oscuro’ di uno dei piu’ grandi di sempre:

‘E’ vero, non la prendo mai tanto bene…ma e’ anche vero che succede cosi’ perche’ voglio vincere…questo torneo ad esempio, ci tenevo tantissimo, e alla fine mi sono giocato il colpo decisivo dominando il mio avversario. Aveva 2 outs, due singoli outs, ma ha vinto lui. Certe volte la matematica va a farsi benedire, ma comunque ho sorriso, stretto un po’ di mani e non ho lanciato sedie (lo ripete molto orgoglioso…). Sto crescendo, ormai sono sempre piu’ saggio e maturo’.

Davvero un Hellmuth sorprendente, cosi’ come quello che risponde sulla sua favolosa carriera e sul suo nuovo approccio a fama e ‘distrazioni’ varie:
‘Il problema di quando sei fiero di quello che hai realizzato, e’ che spesso ti dimentichi che la vita continua. Capita che la gente per strada mi fermi e mi dica che sono il loro ‘eroe’, ma questo all’inizio non era positivo. Il mio ‘ego ‘ si gonfiava a dismisura, e spesso ci andava di mezzo il mio gioco. Ma ora ho imparato a controllare la situazione, e penso molto di piu’ al futuro rispetto a qualche anno fa’.

A pochi giorni dall’inizio delleWorld Series 2012, la domanda che piu’ circola nell’ambiente e’ quella relativa alla partecipazione di Hellmuth al Big One for One Drop, il super evento benefico da 1.000.000$ di buy-in organizzato dal magnate del Cirque du Soleil Guy Laliberte’.
Ed ecco la risposta di Poker Brat, un califfo anche davanti al taccuino di un cronista…:

‘Non avevo mai pensato di ‘raccogliere’ il denaro necessario attraverso dei ‘finanziatori esterni. Ma poi ho parlato con un amico che mi ha mandato un sms, dove mi anticipava che avrebbe voluto ‘acquistare’ una mia quota per il Big One. Per 250.000$!. Io ho ringraziato, ma il giorno dopo un altro mio amico mi ha fatto la stessa proposta. E stamattina al golf, David Chesnoff (uno dei piu’ famosi avvocati del mondo…) mi ha chiesto di partecipare allo stesso modo con una quota da 50.000$.
Cosi’ ho chiamato Guy (Laliberte’) e gli ho detto che ero arrivato a 550.000$. Lui era entusiasta e mi ha confermato che mi vuole a tutti i costi. Me e Doyle (Brunson)! Al momento direi che all’80% ci saro’, naturalmente per vincere’.

Parola di Poker Brat. Qualche settimana di pazienza e sapremo se Phil giochera’ il Big One for Drop. Che senza di lui, resterebbe il piu’ ricco e atteso torneo di poker sportivo della storia, ma senza l’inimitabile carisma del miglior giocatore di sempre delle World Series of Poker.

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