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Mixed Games: parola allo specialista (prima parte)

Ville Wahlbeck

Con le World Series of Poker 2012 gia’ entrate nel vivo, ci sembra doveroso aprire un nuovo interessantissimo capitolo didattico: i Mixeds Games.

E come potevamo approfondirlo al meglio, se non parlando con uno dei piu’ grandi specialisti del mondo, che proprio in questi giorni si sta ‘esibendo’ al Rio Casino di Las Vegas?

In esclusiva per Pokernews.it, ecco una splendida intervista al Team Pro Pokerstars Ville Wahlbeck, specialista finlandese dei mixed games, ‘deflagrato’ nelle Wsop 2009 con ben 6 ‘in the money’ in specialita’ differenti dal texas hold’em tradizionale: un braccialetto al $10,000 World Championship Mixed Event, ma anche il al $10,000 World Championship 2-7 Lowball, il 3° al $10,000 Seven-Card Stud Championship e il 6° posto al $50,000 World Championship H.O.R.S.E. event.

Gli abbiamo rivolto tutte le domande possibili sui mixed games, e in due puntate (la seconda sara’ pubblicata domani) il fuoriclasse finlandese ci ha raccontato davvero tanto di come un professionista affronta i mixed games Wsop, oltre a fornirci tutta una serie di utili consigli a chi volesse cimentarsi con queste specialita’, ormai in crescita esponenziale:

P: Qual’e’ la cosa piu’ importante da tenere sempre a mente, quando ci si siede per la prima volta a un tavolo di mixed games?

VW: Quando giochi a un tavolo mixed games come HORSE, devi sempre tenere presente quali sono le discipline in cui soffri e quali quelle dove ti senti piu’ forte. Nelle prime devi giocare piu’ chiuso, dove ti senti piu’ a tuo agio puoi provare a giocare un po’ piu’ open. Piu’ in generale devi studiare gli avversari e cercare di non dargli aiuti con azioni ‘non necessarie’.

P: Qual’e’ il piu’ grosso errore che vedi fare da giocatori che si ‘tuffano’ nei mixed games per la prima volta?

VW: ‘E’ importante scegliere un livello sufficientemente basso. Una volta abituaticisi si puo’ iniziare a ‘salire’, ma non ha senso iniziare in modo troppo ambizioso contro avversari molto piu’ ‘navigati’. L’inesperienza costerebbe tantissimo soprattutto in termini di mancato valore’.

P: Parliamo un po’ delle discipline che si giocano a HORSE. Per quanto riguarda il Texas Hold’em, una volta si diceva che si iniziava a giocare nella modalita’ Limit, per poi passare al No Limit. Ormai le cose si sono praticamente invertite. I players partono dal No Limit e devono imparare a giocare Limit per cimentarsi nei mixed games. Che ne pensi?

VW: ‘Per quanto riguarda i giocatori che passano dal No Limit al Limit, penso che saranno sorpresi dalla quantita’ di azione che troveranno, oltre che dal numero di mani che arriveranno allo showdown. Nel Limit le mani si giocano spesso fino in fondo. La differenza del valore di partenza delle mani e’ molto rilevante. Di solito nel Limit se floppi una middle pair sei destinato ad arrivare fino in fondo, chiamando o puntando contro un avversario che ti segue.

P: Nel No Limit hold’em, giocare in modo solido le ‘early positions’ e’ molto importante. Ma nel Limit forse e’ ancora piu’ cruciale, vista il basso margine di manovrabilita’ di un’azione successiva in bluff.

VW: ‘E’ vero. In early position devi giocare in modo molto tight. Allo stesso modo, cosi’ come nel No Limit, da cut-off e bottone puoi invece aprire il gioco con grande liberta’. Il rischio della tri-bet esiste comunque, ma a quel punto dipendera’ dai tuoi avversari. E’ chiaro che nel Limit c’e’ molta piu’ azione, e spesso il gioco e’ quasi ’obbligato’. Nel No Limit invece ogni decisione va ponderata molto piu’ a lungo perche’ potrebbe persino risultare ‘fatale’.

P: Passiamo all’Omaha eight-or-better. Qual’e’ l’errore piu frequente che vedi commettere da giocatori ‘inesperti’ o comunque non specialisti di questa disciplina?

VW: ‘L’errore piu’ comune direi che e’ quello di restare troppo a lungo nelle mani, cercando ‘avventure’ in piatti con tanti giocatori e senza mani veramente forti.

In un piatto a 3 o a 4 giocatori, se si possiede una mano discreta e nulla piu’, e ci si accorge che iniziano i rilanci di un paio di avversari, e’ meglio lasciar perdere. Troppo spesso ho visto giocatori a caccia di un ‘progetto’ che poi li ha fatti pagare fino in fondo senza risultati.

L’omaha puo’ essere un gioco molto duro, perche’ anche avendo un nut-low si puo’ essere sconfitti. Quando c’e’ tanta azione, e’ bene essere molto prudenti, perche’ significa che la trappola potrebbe essere proprio dietro l’angolo…’.

A domani per la seconda parte dell’intervista a Ville Wahlbeck. Lo specialista di Mixed Games del team Pokerstars, disquisira’ con noi su Razz, Seven card stud e Seven-card stud eight-or-better.

Taccuni pronti!

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