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Poker On-Line Usa: Obama bis o sara’ notte fonda!

Poker On-Line Usa: Obama bis o sara’ notte fonda! 0001

Circa un mese fa abbiamo fatto il punto sulla ‘nuvolosissima’ situazione del poker on-line Usa e dei suoi possibili scenari legislativi.
La strada scelta dagli operatori di settore e dai Casino’ sembrava ormai definita: legislazione stato per stato per cominciare, con un possibile regolamento federale nell’immediato futuro.
Ma basta dare un’occhiata alla situazione dello ‘stato di riferimento’ (Nevada), per capire che il sogno si e’ gia’ interrotto. E anche bruscamente.
Non sono infatti bastati 10 mesi ai legislatori del Nevada per ‘creare’ una legislazione ‘legittima’ a livello statale: l’assunto di base del Dipartimento di Giustizia Americano (sostanzialmente un divieto ‘di fatto’al gioco on-line) frena duramente i tentativi legislativi a livello locale, e la cosa assomiglia sempre di piu’ a un vicolo cieco.

Il Federal Act del 1961 e’ sempre stato interpretato dalle Corti Americane (che con le loro sentenze creano il diritto sostanziale negli Usa) in una sola direzione: e cioe’ che la disciplina in esso contenuta andasse applicata ‘solo’ alle scommesse sportive, e non agli ‘skill games’ (come il texas hold’em).
Ma attenzione: non e’ che le scommesse sportive fossero automaticamente legali, al contrario, serviva una disciplina giuridica ‘statale’ che le regolamentasse per ogni stato dell’Unione.
E cosi’ e’ stato. Per quanto riguarda il resto del ‘gioco on-line (30 miliardi di dollari annui il giro d’affari stimato), le nubi restano e sono anche molto cariche:

‘Abbiamo bisogno che il Congresso prenda una posizione e interpreti la norma una volta per tutte’.
Basterebbe l’appello di un personaggio come Mark Lipparelli, presidente della Commissione sul Gioco d’azzardo del Nevada, per far capire come la misura sia colma.
In un momento di estrema crisi economica e di grande contrazione, lasciare 30 miliardi di dollari sul tavolo ‘inattivi’ sembra davvero una follia (e i 2 miliardi di dollari rappresenterebbero un bel ‘gettito fiscale’ per i singoli stati…).

Il Dipartimento di Giustizia ha risposto positivamente (a settembre) al via libera richiesto da Illinois e New York sul fronte del gioco on-line.
Ma il problema del coordinamento nazionale di un ‘sistema complesso’ e di grande valore economico resta, tant’e’ che nessun organo legislativo facente capo a uno degli stati membri, ha ancora ‘legiferato’ in materia. E mai lo fara’ (almeno autonomamente).
A meno che, dopo l’eventuale riconferma di Obama alla Casa Bianca in novembre (se vincono i Repubblicani e’ finita…), arrivi finalmente un ‘regolamento federale’ che spazzi via tutti i dubbi e riapra finalmente ‘le danze’.
Si parla di 2013 (come minimo), ma a questo punto la data e’ un problema relativo.
Purche’ si lavori a una soluzione definitiva.

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