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Strategia - Analisi di Tre Mani Giocate all'EPT 2008

Strategia - Analisi di Tre Mani Giocate all'EPT 2008 0001

Ci sono state 3 mani chiave in questo torneo di cui vorrei discutere. Ho giocato piuttosto tight, a parte dal cut-off e dal bottone, e rilanciavo molto spesso quando Martin Wendt era nel big blind perchè avevo la sensazione che giocasse molto loose fuori posizione. Durante il mio primo grosso piatto ho dovuto fare un difficile fold. Ero un po' frustrato dopo quella mano, ma dopo essermi alzato per un po' dal tavolo è tornato tutto ok. Mi sono riseduto e ho ricevuto subito AK. Perfetto dopo il mio 'tilt'. Rilancio a 525 con i bui a 75-150 da middle position e Martin Wendt insieme al big blind chiamano. Wendt fa frequenti flatcalls con mani forti in posizione. Anche se è full ring aggiungerò comunque AQ e JJ al suo range. Il big blind stava andando molto bene ed era un ragazzo simpatico. Russo, e molto aggressivo nei piatti.

Al flop scendono A36. A Martin Wendt piace sempre guardare i suoi avversari mentre scende il flop, quindi nel tentativo di non fargli notare il fatto che io sapessi questa cosa, ho cercato di fingere qualche leggero segno di delusione. Wend ed il big blind fanno check ed io punto 1050. Wendt chiama e il russo folda. Il turn è un 7, sostanzialmente ininfluente. Da una parte completa una scala, ma dall'altra è sempre meglio di un 10, dato che Wendt gioca spesso A-x (x>7). Do un'occhiata al mio stack per decidere come fingere il miglior bluff al turn. Un check-raise è inutile, in quanto Wendt è un giocatore a cui piace avere il controllo del piatto, che è anche il motivo per cui non controrilancia spesso grosso prima del flop. Ho ancora 7800 e punto 2,500. Wendt si prende del tempo per riflettere e alla fine opta per il call. Il river è un 7. Avrebbe già foldato un progetto colore o avrebbe spinto in all-in al turn. In questo senso vedo il colore come ininfluente. Inoltre, io non stavo giocando la mano come se stessi cercando un progetto colore, quindi una mia puntata a questo punto sembrerebbe ancora di più un bluff. Il secondo 7 potrebbe avergli dato una doppia coppia con cui finora può aver fatto slowplay. Se avesse un set, farei comunque un check-call al river per i motivi che ho menzionato prima. Quindi se ha un set, tutte le chips andranno dentro comunque, quindi potrei fare io push direttamente per ottenere valore contro le mani peggiori, che hanno si valore allo showdown ma con le quali non si punterebbe al river, per esempio AQ-A8. Non credo chiamerebbe al river con A8-AT. Decido quindi di andare all in e lui inizia a pensarci per un po'. Alla fine decide di foldare e io chiedo immediatamente "AQ giusto?" Mi risponde che ci sono andato vicino. Dopo la mano è venuto da me fuori e mi ha detto che aveva davvero AQ. Gli ho quindi detto come la pensavo riguardo lo svolgimento della mano e che avevo spinto con AK. Abbiamo poi continuato a parlare di alcune mani del giorno. Lui mi ha detto che pensava stessi bluffando per tutto il tempo, è bene annotare dunque che i miei tell inversi hanno funzionato.

La mano successiva è avvenuta sempre al livello 75-150, ultima mano prima del break. Rolf Slotboom rilancia a 475 UTG. Rolf stava giocando molto tight quel giorno, ma lui è uno che pensa molto circa le dinamiche e la psicologia del gioco. Perciò, potrebbe aver sfruttato la sua immagine insieme al fatto che fosse l'ultima mano prima del break per rappresentare qualcosa. Io chiamo con K10 dal cutoff. Al flop scendono 7{32. Rolf fa check ed io punto 800. Se Rolf rilancia, ha una overpair, se fa un flatcall lo metto su A-high, forse con una coppia con cui probabilmente farà check-push al turn. Il turn è un 4 e Rolf fa ancora check. Punto 2,000, e stavo già pensando alla prossima puntata al river. Rolf inizia a pensarci per un pò e, per quello che posso dire, era prossimo a foldare la mano. Inizia a parlare un po' per cercare di ottenere qualche tell da me, e mi è sembrato meglio non dire niente a qualcuno che gioca a poker live da metà della sua vita. Dopo circa 2-3 minuti fa call e al river scende un 7. Non proprio una brutta carta, in quanto con parte del mio range farei decisamente una valuebet per la terza volta qui. Credo che otterrei il fold del mio avversario più spesso in questa situazione con una puntata 'rilassata' piuttosto di una potbet, quandi punto 4,500 e Rolf si prende del tempo per pensare.

Ad essere onesto ho dovuto davvero trattenermi in qualche momento. Più tempo passava, più Rolf iniziava a parlare e più giocatori si stavano radunando intorno al tavolo. Il break era iniziato e quindi i giocatori si fermavano per vedere i piatti grossi che si stavano giocando. Considerando il corso della mano e il tempo che gli c'è voluto perchè lui prendesse una decisione, era chiaro che Rolf aveva una mano debole e stava riflettendo su un call molto difficile. Quello che però mi ha irritato è che ha iniziato a fare delle analisi sulla mano sia in olandese che in inglese. Prima ha detto "Amico, sono davvero dietro, hai una monster vero?" in inglese, quindi ha continuato in olandese dicendo "Stai solo bluffando". Per quanto mi riguarda l'unica ragione per cui uno direbbe così è per assicurare se stesso nel caso facesse un errore. La sua lettura su di me era certamente debolezza. Penso solo che se vuoi fare una hero-call (oppure no) a questo punto, allora fallo semplicemente. Se poi ti mostro 77, tutti diranno "ci ha pensato per molto tempo, deve aver avuto una buona mano". Se ti mostro un bluff, è stato un call incredibile. Quindi è arrivato il commento che faceva proprio per me. "Se vinci una mano contro di me lo scriverai in tutti i forum, haha". Scusa? Cioè...scusa? Un commento del genere indica che è il caso opposto. Ed è semplicemente cattiva etichetta, in quanto ci sono molti giocatori intorno al tavolo. Rolf è una faccia ben conosciuta nella scena del poker e le sue parole hanno del peso. Se dice queste cose, insinua molto riguardo la mia persona e il mio pensiero sul mondo del poker, ed è davvero patetico fare qualcosa del genere dopo aver vinto una mano contro qualcuno.

Alla fine Rolf chiama con AQ. Davvero un gran call, ma perchè farlo in questa maniera. Se non avesse detto quelle cose, o per lo meno avesse parlato sempre in olandese, mi sarei potuto alzare, stringergli la mano e dirgli "gran call". Quello che ha ottenuto da me invece è stato un semplice "nice call", ma ero leggermente infastidito per via di tutta la situazione. L'ho trovato davvero triste per lui dire quelle cose, in particolar modo con l'ultimo commento è andato semplicemente troppo in là, anche perchè non aveva proprio niente a che vedere con la mano. Questo è anche il motivo per cui ero un po' irritato durante l'intervista con PN. Credo di aver fatto la mossa corretta e credo che Rolf abbia fatto un buon call. Tutto il resto è stato semplicemente triste.

Durante il livello di bui 100-200 ricevo K9 e rilancio a 600 da mid-early position. Lo small blind e il big blind chiamano. Con un piatto di 1800 e 3 giocatori vediamo un flop con 982. Abbastanza perfetto. Dopo due check punto forte e faccio 1,600. Lo small blind, davero un fish, chiama e il big blind folda, bene. Mi ricordo di aver giocato contro lo small blind durante l'EPT di San Remo e ricordo 2 mani in particolare che ha giocato. Nella prima ha chiamato 3 puntate ed è andato addirittura all in con Q6 su un board Q4427, e nella seconda ha chiamato un all-in con coppia di 5 su un board con 4 overcards. Sarebbe stato molto difficile per me abbandonare la mano ora, quindi ho deciso di andare all-in in caso di un turn ininfluente (non a quadri). Al turn scende un 10, lui fa check, io vado all-in (potbet). Lui controlla velocemente le sue carte e chiama con QJ, ouch.

L'eliminazione mi ha fatto più male di quanto mi aspettassi. La mano con Rolf ha ovviamente giocato una grossa parte in essa, ma anche il fatto che la stagione ora era finita. La varianza nei tornei live è gigante, e devo dire che sono un po' stanco.

Vedremo, forse sarà l'ultimo resoconto di un torneo live per un po'.

Alla prossima.

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