Su PokerNews.IT puoi giocare solo se hai almeno 18 anni. Il gioco può causare dipendenza. Gioca responsabilmente.

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Agenzia delle Dogane e dei Monopoli 18+

Sit And Go con Luca Pagano - Parte 4: Situazioni Particolari

Luca Pagano

Ci sono altre situazioni curiose che ci capiterà di poter affrontare affrontare in un sit’n’go.

Una delle cose che principalmente stupisce i giocatori di tali tornei sono i minimum raise, ovvero quando un nostro avversario adotta il minimo rilancio consentito dalla dimensione dei blinds. Segno di debolezza? Vuole attirarci un una trappola?
Non è mai semplice stabilire una linea ben definita in questi spot, ma si possono distinguere alcuni casi al fine di interpretare al meglio le mosse dei proprio avversari.

Solitamente un minimum raise da parte di un player in early position (ovvero una delle prime posizioni dopo i blinds) cela una monster hand e la sua azione sta ad indicare la voglia di coinvolgere nel piatto qualche avversario nella speranza che quest’ultimo rilanci e gli permetta di andare all in. Allo stesso tempo, però, un’azione del genere fatta postflop ,magari dopo una nostra puntata, difficilmente indica una mano particolarmente forte e rappresenta perlopiù un progetto di colore o scala: il nostro avversario cerca di toglierci sicurezza nella speranza di poter, oltre che vincere il piatto subito, vedere turn e river con la minima spesa possibile; in questo caso il mio consiglio è, se siamo in possesso di un discreto punto, di rilanciare con forza fino anche a pushare direttamente i nostri resti anche perché difficilmente ci troveremo ad affrontare un set o un doppia coppia soprattutto se l’avversario ha il vantaggio della posizione su di noi. Non avrebbe senso, infatti, correre il rischio di farci foldare con un raise al flop se l’avversario si sentisse così forte e, se fosse spaventato dalla possibilità di un nostro draw, rilancerebbe sicuramente più pesantemente per toglierci le corrette pot odds che ci permetterebbero di inseguire il nostro progetto.

Componente fondamentale del poker live sono i cosiddetti tells, i segnali che un giocare ci può dare sulla reale forza della sua mano. Spesso il parlare eccessivamente, scompostezza e comportamenti inusuali possono aiutarci a leggere la mano del nostro avversario.

Nonostante non si possa avere un contatto visivo con gli altri players nel poker online ci sono delle piccole tracce che posso rivelarsi molto importanti per capire contro cosa stiamo andando a sbattere. Anzitutto bisogna inquadrare gli altri giocatori: nei sit’n’go spesso si incontrano i cosiddetti “multitablatori” i quali, giocando anche su decine di tavoli contemporaneamente, spesso preselezionano le loro scelte spuntando la casella del check\fold con largo anticipo.

In presenza di questi player e dopo un check istantaneo da parte loro una nostra puntata, anche modesta, dovrebbe essere più che sufficiente a farci portare a casa il piatto. Al contrario, però, se dopo un rapido check lo stesso giocatore chiama una nostra puntata spesso ci troviamo davanti ad un tentativo di slowplay: il rapido check (ma non come quello sopracitato, c’è una piccola differenza temporale che può farci distinguere i due casi) in questo caso è solo una simulazione di quello che accennavamo nello spot precedente.

Quando un giocatore, invece, pensa molto prima di fare la propria azione ci possiamo generalmente distinguere due precise casistiche. Un check dopo lunga attesa ci fa spesso pensare all’insicurezza del nostro avversario: egli stesso è indeciso sul da farsi e sta prendendo tempo nella speranza di renderci insicuri al fine di guadagnarsi la possibilità di inseguire il proprio progetto;in questo caso consiglio di puntare e, in caso di call, di fare molta attenzione alle “scary cards” che potrebbero scendere al turn o al river. Se, invece, dopo una lunga riflessione il nostro avversario opta per una puntata solitamente sta cercando di trasmetterci un’insicurezza che in realtà non ha nella speranza che qualcheduno, colta questa debolezza fasulla, decida di callare o ancor meglio rilanciare la sua puntata.

Altro aspetto interessante nei sit sono le blind wars che vi troverete ad affrontare. Spesso vi capiterà, soprattutto nelle fasi finali del sit quando il gioco è short handed, di dover andare o chiamare l’all-in di un avversario nelle posizioni di small-big blind: in questo momento le valutazioni che dovrete fare sono tutte relative al vostro stack e al calcolo delle odds per entrare nel piatto.

Le carte che avete in mano quindi in questo momento diventeranno meno importanti e se il piatto è importante potrebbe essere vantaggioso entrarci anche con le famigerate trash hand, tenendo sempre presente che se non vi trovate contro un’overpair e non siete dominati avrete quasi sempre il 40% di possibilità di aggiudicarvi il piatto.

SCOPRI DI PIÙ

Altri Articoli